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I Verdi contro il turismo “mordi e fuggi”: “Lo Slow Tourism è un’opportunità e fa bene”

Castellazzi: "Il turismo 'veloce' consente guadagni ma crea disagi, quello 'lento' fa bene alla salute e garantisce lavoro"

spiagge turisti
Foto d'archivio

Provincia. “La stagione turistica estiva sta andando molto bene. Alberghi, ristoranti, stabilimenti balneari lavorano e hanno addirittura trovato difficoltà a reperire personale qualificato per soddisfare tutta la clientela scesa numerosa da Piemonte e Lombardia. Ma Unioncamere, mentre ha sottolineato l’incremento di assunzioni (2.930 assunzioni tra agosto e ottobre), ha fatto rilevare due aspetti problematici: la carenza di personale con profili tecnico-professionali adeguati e il fatto che solo il 30% dei giovani possa aspirare ad un contratto a tempo indeterminato (7 giovani su 10 hanno un lavoro precario)”. Lo rileva il portavoce dei Verdi, Gabriello Castellazzi.

“Emerge quindi una situazione squilibrata – fa notare – la valanga del turismo ‘mordi e fuggi’, che intasa la costa savonese per breve tempo, consente guadagni, ma crea enormi disagi per l’ affollamento in spazi limitati e non permette quello sviluppo economico equilibrato capace di promuovere i contratti di lavoro a ‘tempo indeterminato’. Solo un posto di lavoro stabile può dare garanzia di vita ai nostri giovani”.

“Affinché le strutture turistiche possano garantire lavoro sicuro è necessario che gli esercizi possano rimanere aperti per buona parte dell’anno. La soluzione è stata trovata, e collaudata, dove l’offerta turistico-culturale-ambientale-sportiva, ha favorito lo ‘slow tourism’ (il turismo lento, consapevole) in alternativa al turismo ‘veloce’ il quale non solo danneggia l’economia, ma neanche giova alla salute”.

“Al Congresso di Bioetica, che si è svolto nei giorni scorsi a S. Margherita Ligure – prosegue Castellazzi – i Medici per l’Ambiente sono stati chiari: ‘salute’ vuol dir saper godere di tutte le bellezze e delle gioie che si possono assaporare in un viaggio, lontano dalle abitudini e dagli assilli della vita quotidiana. Il turismo ‘lento’ concede il tempo per scoprire quelle bellezze naturali e quei beni culturali che fanno bene all’anima e al corpo. L’ansia e lo stress agiscono esattamente nella direzione opposta”.

“La provincia di Savona fortunatamente può offrire già oggi tante occasioni capaci di far gustare lo ‘slow tourism’, ma deve saper valorizzare tutti i beni disponibili potenziando l’offerta per tutto il corso dell’anno solare. Nel levante possiamo vantare il ‘Parco del Beigua’ con le nuove cooperative di giovani. In tutta la provincia il grande patrimonio archeologico-culturale ancora da valorizzare, insieme a tutte le attività sportive outdoor. Il patrimonio agricolo (collegato alla ristorazione), forestale e del paesaggio (purtroppo attaccato continuamente dagli incendi)”.

“Siamo tutti in attesa di vedere attuati i programmi del GAL Valli savonesi ( coordina l’azione di ben 50 dei nostri comuni). Il capoluogo Savona deve ancora recuperare tanti suoi beni culturali. Ovviamente non è possibile fare qui il lungo elenco delle opportunità che offre il nostro territorio. Tutti coloro che amano questa terra, l’ ambiente naturale di grande bellezza, il patrimonio culturale millenario, sanno perfettamente di che cosa stiamo parlando. Tutti questi beni che abbiamo ereditato meritano di essere apprezzati per il valore che hanno e richiedono, per essere gustati, il tempo necessario, senza stress” conclude Castellazzi.

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