In cerca d'intesa

Tassa di soggiorno, i Comuni ci stanno pensando: “Porterà benefici e ci renderà sempre più competitivi”

L'Unione Albergatori storce il naso, ma i sindaci sono possibilisti: "Per far funzionare il settore servono risorse"

albergo

Provincia. Fondi da utilizzare per finanziare le manifestazioni turistiche, le iniziative di promozione del territorio e per le migliorie in ambito turistico. Sono quelli che, secondo gli accordi, dovrebbero essere generati dalla tassa di soggiorno, cioè il contributo che sono tenute a pagare tutte le persone che alloggiano nelle strutture ricettive (o case vacanze) di territori classificati come località turistiche o città d’arte.

Il Patto per il Turismo sottoscritto nei mesi scorsi dalla Regione e da 150 Comuni ha dato potere alle amministrazioni comunali delle singole località liguri di scegliere o meno se applicare l’imposta. Ed è proprio l’applicazione della tassa di soggiorno l’argomento che sta tenendo banco in questi ultimi giorni, con le associazioni di categoria del settore ferme su posizioni di assoluta contrarietà.

Dal canto loro, i sindaci del savonese stanno valutando l’opportunità o meno di introdurre questa nuova imposta che, secondo gli operatori turistici, potrebbe avere effetti tutt’altro che positivi: “Quella sulla tassa di soggiorno è una riflessione che stanno facendo tutti i Comuni della nostra provincia – confermano il primo cittadino di Loano Luigi Pignocca ed il suo collega di Finale Ligure Ugo Frascherelli – Bisogna ricordare, comunque, che la nostra regione è una delle poche a non aver ancora introdotto questo tipo di tassa”.

Il Patto per il Turismo prevede che gli introiti derivanti dalla tassa di soggiorno siano spesi unicamente per potenziare e migliorare l’offerta turistica del territorio in cui è stata applicata: “Il 60 per cento del gettito – ricorda Pignocca – dovrà essere utilizzato (in sinergia con le organizzazioni imprenditoriali) per l’organizzazione di manifestazione e la promozione del territorio, il restante 40 per cento dovrà essere sempre impiegato per migliorie che abbiano ricadute sul settore turistico. Il fatto che i Comuni stiano valutando di applicare la tassa di soggiorno deve anche servire da spunto per ragionare su ‘come siamo ridotti’ a livello economico e finanziario. I bilanci dei Comuni sono asfittici proprio per quanto riguarda gli investimenti”.

“Il turismo è ormai il principale settore economico della nostra città – fa notare Frascherelli – Anche per questo, il turismo deve diventare un settore ‘industriale’ e deve essere proposto ai turisti in questo modo. Serve un coordinamento, politiche turistiche e promozionali comuni e soprattutto risorse. Che possono giungere dalla tassa di soggiorno. Un esempio: ogni anno, l’isola d’Elba spende in promozione ed eventi un milione di euro l’anno. Sono cifre che noi non potremo mai avere, ma è soltanto investendo che si possono fare grandi numeri e si può rendere il turismo un’industria in grado di dare lavoro 365 giorni l’anno”.

“La tassa di soggiorno è una realtà esistente e funzionante in molte parti d’Italia – dice ancora il sindaco di Alassio Enzo Canepa – La Regione Liguria ci ha dato questa opportunità, che abbiamo valutato in maniera approfondita e con buon senso, cercando il dialogo con le categorie”.

Le associazioni di categoria, però, non la vedono allo stesso modo: “L’Unione Provinciale Albergatori ha comunicato la contrarietà dei propri associati all’eventuale applicazione della tassa – spiega ancora Frascherelli – Noi sindaco abbiamo il potere di introdurla, ma sarebbe meglio essere tutti d’accordo. O almeno non tutti contrari. Comprendo le motivazioni degli esercenti, sappiamo tutti cosa significhi dover pagare le tasse, ma occorre ricordare che è la tassa di soggiorno è presente in molti altri territori”.

“Non credo che l’introduzione della tassa di soggiorno possa portare ad una riduzione delle presenze – prosegue il primo cittadino finalese – Non penso che chi ora viene in Liguria in futuro non verrà più per non dover spendere pochi euro in più. Anche perché sarà modulata in base alla durata del soggiorno e alla tipologia di turista e di struttura ricettiva. La cosa importante è che al pagamento della tassa corrispondano servizi adeguati in cambio: dai trasporti pubblici ai parcheggi. Tutte cose che altrove ci sono e che per essere finanziati richiedono risorse. In negativo ed in positivo, noi amministratori siamo responsabili di ciò che succede sul territorio, ma con risorse risicate o impossibili da spendere diventa difficile dare risposte concrete. Noi vogliamo arrivare ad una soluzione di compromesso, condivisa, e che permetta di avere concreti vantaggi. Occorre un unico regolamento, approvato da tutti i Comuni e dalle categorie ed un coordinamento a livello provinciale. Tutta una serie di cose che da noi non ci sono ma altrove sì”.

“Il territorio deve andare avanti compatto – fa eco Canepa – È opportuno che le amministrazioni facciano squadra e trovino una linea comune tra loro, per decidere quale percorso intraprendere”.

“Le amministrazioni non introducono mai le tasse a cuor leggero né pensano che possano rappresentare la panacea di tutti i mali – fa eco Pignocca – Ma personalmente credo che, ben calibrata e vincolata, la tassa di soggiorno sia un passaggio obbligato. E’ presente in tantissime zone del paese ed i turisti la sopportano senza protestare eccessivamente. Per quanto ci riguarda, la discussione sulla tassa di soggiorno deve coinvolgere sia i Comuni che le categorie. E ci deve essere accordo: se sarà introdotta, dovrà essere introdotta dappertutto. E non solamente sulle strutture alberghiere, ma anche sulle case per le vacanze. Occorre fare una riflessione senza preconcetti, senza essere contrari a priori. Anche perché ci sono mille modi per applicarla in maniera tale da portare benefici per la città. Lo Stato ci toglie gran parte delle nostre risorse, perciò occorre trovare un modo per essere in grado di rendere sempre più appetibile il nostro territorio. Chiaramente si possono introdurre dei correttivi, come ad esempio collegare la tassa a scontistiche ed agevolazioni per accedere alle nostre attrazioni o ai musei”.

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