Nella bufera

“Stupratori Rimini a casa Boldrini”, Paita chiede le dimissioni di Camiciottoli

E intanto il sindaco ammette: "Forse provocazione di cattivo gusto, ma sono allibito dal polverone"

matteo camiciottoli

Pontinvrea. “Per gli autori delle violenze e degli stupri di Rimini servono condanne esemplari, ma un sindaco che pronuncia parole irripetibili come quelle dette dal primo cittadino di Pontivrea all’indirizzo della presidente della Camera Laura Boldrini deve dimettersi, perché non merita di stare nelle istituzioni”. E’ la dura presa di posizione di Raffaella Paita, capogruppo del Pd in Regione Liguria, dopo il post con cui Matteo Camiciottoli, sindaco di Pontinvrea, ha proposto di dare al branco dello stupro di Rimini gli arresti domiciliari “a casa della Boldrini”.

“Potremmo dargli gli arresti domiciliari a casa della Boldrini, magari gli mette il sorriso… che ne pensate?”, recitava il testo del post ora cancellato. Una provocazione che ha avuto grande eco, poiché molti hanno letto in quelle parole un implicito augurio alla presidente della Camera (nota per le sue battaglie in difesa degli immigrati) di essere stuprata a sua volta.

Camiciottoli Stupratori Rimini

E questa mattina Camiciottoli è nuovamente intervenuto per spiegare il senso di quel messaggio. “Eccoci, come tutte le mattine ore 7,30 in ufficio a lavorare per la mia comunità – scrive – Sono ancora allibito per il polverone che un post sul mio profilo personale ha scatenato in tante persone. Era palesemente una provocazione, capisco che sia parsa di cattivo gusto, ma da italiano non ne posso più di certe notizie come quella di Rimini, Milano, e tante altre che appaiono tutti i giorni sui giornali e rimbalzano sulle cronache nazionali”.

“E’, e rimane un dato oggettivo, che la politica di una certa sinistra continua a permettere l’arrivo di persone che non scappano da nessuna guerra – sostiene il coordinatore dell’Associazione Nazionale Piccoli Comuni – Questo crea tre tipi di problemi. Primo, si vanno a smantellare tutti quei diritti che i lavoratori italiani negli anni hanno conquistato; secondo, si crea una sacca di persone abbandonate a loro stesse e fuori controllo; terzo, si continuano ad arricchire le mafie e la criminalità organizzata fornendogli materiale umano. Detto questo, personalmente ritengo il Presidente della Camera non all’altezza del ruolo che ricopre. Siamo di fronte a una ‘deportazione di massa per fini economici’, studiata, organizzata, che sta creando una tensione sociale senza precedenti: è questo che mi preoccupa veramente”.

“In merito alle accuse di sessismo – conclude Camiciottoli – io non valuto mai l’operato delle persone in base al sesso, l’orientamento sessuale, al colore della pelle, e ritengo che le donne siano discriminate più dalle quote rosa che da un post che non ha nulla a che fare col significato di sessismo. Queste poche righe per chi mi conosce non servono, per chi non mi conosce forse aiutano, per chi vuole continuare a passare il tempo faccia pure”.

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