Ancora mistero

Resta ancora il mistero sul cadavere recuperato in mare a Varazze

Resi noti i caratteri identificativi dell'uomo, ma il corpo trovato in mare è ancora senza identità

cadavere in mare a noli
Foto d'archivio

Varazze. Sono passati oltre dieci giorni dal ritrovamento del cadavere in mare a Varazze, ma al momento il corpo dell’uomo morto per annegamento rimane senza identità e non è stato riconosciuto da alcun parente o familiare, nessuna denuncia di scomparsa. La salma si trova ancora all’obitorio del cimitero di Zinola, in attesa che si completino le ricerche da parte degli inquirenti.

Le indagini, condotte da Capitaneria di Porto e carabinieri, sono ancora in corso per risalire all’identità dell’uomo e restituire la salma per una degna sepoltura.

Secondo quanto accertato dall’indagine, l’uomo potrebbe avere avuto un malore dopo essersi tuffato in acqua oppure essere caduto accidentalmente dagli scogli o ancora caduto da una imbarcazione e annegato: una disgrazia, quindi. L’accertamento medico legale ha comunque escluso che sia morto per cause traumatiche e non sono stati trovati particolari segni che possano far pensare ad una lite o colluttazione.

L’uomo aveva tra i 60 ed i 65 anni, gli occhi castani, i capelli brizzolati, era alto un metro e settantasette centimetri ed era di corporatura robusta: inoltre, presenta una cicatrice sul ginocchio (probabilmente dovuta ad un intervento chirurgico). Il medico legale Marco Canepa ha anche prelevato un campione per effettuare un possibile esame del DNA che potrebbe essere utile a risalire all’identità sul corpo ancora senza nome.

Il riconoscimento del cadavere è ancora un mistero e del caso se ne sta occupando anche la nota trasmissione televisiva “Chi l’ha visto”, con l’obiettivo di dare un nome al corpo senza vita e una degna sepoltura.

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