Chiarimenti

Nuovo piano del traffico di Savona, cinque domande di Di Tullio all’amministrazione: “Per capirne la solidità”

"Sorprende che sindaco e vice sindaco di destra lancino un piano che aumenta le zone pedonali e punta sul trasporto pubblico"

savona traffico

Savona. Cinque domande sul nuovo piano del traffico a Savona. Sono quelle elaborate dall’ex vice sindaco della città della Torretta, Livio Di Tullio, e indirizzate all’amministrazione Caprioglio.

“La gestione del traffico non è né di destra né di sinistra (e neppure grillina) – nota Di Tullio – Ci sono città amministrate dalla destra con ampie aree pedonalizzate e altre no. Così come accade per quelle amministrate dalla sinistra o dai Cinque Stelle. A Savona finora il centro destra si era sempre distinto per la determinazione con la quale osteggiava programmi di pedonalizzazione e di maggiore utilizzo del trasporto pubblico perché questo alle volte significa rinunciare a qualche parcheggio”.

“E’ quindi un passo in avanti inaspettato e sorprendente che sindaco e vice sindaco di destra lancino un piano alternativo della viabilità che aumenta le zone pedonali e punta sul trasporto pubblico, con l’obbiettivo di ridurre quello veicolare anche ‘sacrificando’ qualche parcheggio e passandone a pagamento altri. Dal mio punto di vista non posso che essere contento. In attesa di capire meglio di cosa precisamente si tratti vanno poste in via preliminare alcune domande che possono aiutare i cittadini a capire la ‘solidità’ del ‘nuovo piano del traffico’, sempre che gli organi di informazione abbiano capito bene e di questo si tratti”.

La prima domanda: “Si tratta di una proposta che ha l’obbiettivo di modificare in tutto o in parte l’attuale piano generale del traffico della città di Savona approvato dal consiglio comunale? Credo di sì ma sarebbe interessante averne conferma perché altrimenti (difficilmente) una così ampia proposta potrebbe avere possibilità di essere realizzata senza impugnazioni varie, contestazioni regionali, difficoltà a reperire finanziamenti pubblici, contestazione di comitati di Cittadini, eccetera”.

La seconda domanda è: “Su quali numeri si basa? Mi spiego meglio: il traffico ha un comportamento ‘quasi’ scientifico. Un certo numero di auto passa in un certo punto con regolarità. Se cambi il punto devi prevedere dove passeranno. Queste ‘combinazioni’ sono ‘misurabili’ e possono essere previste. Per questo ogni proposta di modifica su larga scala deve essere sostenuta da solide misurazioni, modelli di probabilità e così via. Per esempio questi modelli devono tenere conto non solo della situazione esistente ma anche di quella futura. Per fare un esempio banale come si comporteranno gli automobilisti ad Aurelia bis in funzione tra un paio di anni? Questo piano ha una solida base di verifiche? Quali? Realizzate da chi? Perché anche questo è importante”.

Domanda numero tre: “Per quanto alle volte accada che i politici siano convinti di essere competenti su ogni argomento dello scibile umano, non è quasi mai così. Pertanto è bene non confondere il livello che è di competenza dei politici da quello dei tecnici. I primi hanno il compito di dare gli indirizzi , i secondi di verificare se gli indirizzi ricevuti sono compatibili con le norme di legge e se sono realizzabili (anche perché la responsabilità sostanziale è dei tecnici e non dei politici)”.

Nel caso di Savona, “sindaco e vice sindaco hanno dato gli indirizzi politici: più zone pedonalizzate, più trasporto pubblico, meno auto private, meno parcheggi gratuiti ma chi ha redatto il piano e le proposte? Quale tecnico o tecnici e con quali competenze? Ci volete dire chi ha redatto il piano, il suo curriculum per il quale è esperto di traffico e competente? Il titolo di studio e le precedenti esperienze di gestione del traffico del team di esperti che ha prodotto la proposta? E’ decisivo per valutare la serietà della proposta, altrimenti di traffico possiamo fare tante proposte pure io con i miei amici della latteria sotto casa”.

La domanda numero quattro: “La proposta di piano è stata verificata, per esempio, con la polizia municipale o con le competenze presenti in Comune? La polizia municipale non dispone di attrezzature tecnico/scientifiche per ipotizzare modelli o misurazioni, tuttavia ha due competenze di assoluto rilievo: l’esperienza quotidiana e la conoscenza del codice della strada. Sono stati coinvolti? Così, sempre per sapere: è stata coinvolta Tpl? E sempre per sapere, visto che si tratta di modificare linee del bus che interessano anche altri Comuni, si sono fatte verifiche con gli altri Comuni?”

Infine: “Le modifiche su larga scala possono avvenire solo dopo la risoluzione di problemi di rango superiore. Mi pare intuitivo. Tra un paio d’anni sarà terminata l’Aurelia Bis. Gli abitanti di Villapiana (quasi un quarto dei Savonesi) per uscire e rientrare dal loro quartiere devono attraversare il centro. Se non si fa il ponte sul Letimbro che consentirebbe loro di prendere l’Aurelia Bis per Albisola o di andare a ponente, si troveranno costretti a continuare a passare in centro. Esiste il preliminare del progetto. La giunta regionale precedente aveva pagato lo studio preliminare e si era impegnata a trovare le risorse. Ci fate la cortesia di chiedere al presidente Toti (bontà sua) di trovare le risorse per quel benedetto ponte? Senza quello, sarà dura modificare il traffico cittadino in modo sostanziale e positivo. P.S.: se modificate in meglio la viabilità Villapiana piazza Saffi io son contento”.

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