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Lotta al dissesto idrogeologico, più tutela per le imprese liguri

Mangano (Confartigianato): “Presenza in loco e conoscenza del territorio garantiscono più attenzione e qualità nella realizzazione di lavori sul dissesto idrogeologico”

Regione. Un altro passo avanti lungo il percorso di maggior tutela delle micro e piccole imprese liguri del settore delle costruzioni: Regione Liguria e parti datoriali e sindacali hanno sottoscritto oggi le nuove le linee guida per la formazione di un elenco di imprese qualificate a cui affidare lavori relativi al dissesto idrogeologico, di importo compreso tra i 150 mila e il milione di euro. Una firma che fa seguito al documento siglato a luglio, che riguardava le linee di indirizzo per la preparazione dei relativi bandi di gara.

“Prosegue con celerità il percorso a sostegno delle nostre imprese del settore in fase di affidamento di lavori per la prevenzione e la sistemazione del dissesto idrogeologico ligure – commenta Vito Mangano, presidente di Confartigianato Liguria Costruzioni, tra i firmatari del documento – Siamo riusciti a inserire requisiti che solo le imprese della nostra regione sono in grado di soddisfare, a garanzia di un lavoro svolto con maggior attenzione e qualità, proprio grazie alla presenza in loco dell’azienda e alla sua approfondita conoscenza del territorio: un aspetto di estrema importanza in un’area particolarmente fragile come la nostra”.

Come si legge nel documento, potranno presentare domanda di ammissione all’elenco di imprese qualificate solo quelle in possesso di determinati requisiti, tra cui, appunto, la stabile e comprovata organizzazione aziendale operativa sul territorio regionale. Ma non solo: necessaria anche l’abilitazione certificata alla realizzazione di questo tipo di lavori pubblici, oltre a precedenti esperienze contrattuali riferite a lavori simili e maturate nei confronti della Stazione Appaltante regionale.

“Inoltre, in fase di affidamento dei lavori – conclude Mangano – un requisito fondamentale proprio in termini di sicurezza riguarda il sopralluogo obbligatorio, che può essere effettuato solo dal titolare dell’impresa, dal direttore tecnico o da un dipendente autorizzato. Un altro vincolo a tutela del nostro territorio e delle sue 21 mila microimprese del settore”.

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