Savona. E’ stato organizzato per domenica 8 ottobre, alle ore 11, presso il Cimitero Monumentale di Savona Legino, l’evento “Un Fiore e una Carezza per Giuseppina Ghersi” promosso dall’ex sindacalista Cgil Bruno Spagnoletti.
“L’organizzazione fascista di Forza Nuova ha voluto strumentalmente porre il suo marchio nero alla iniziativa di Noli del 30 settembre in memoria di Giuseppina Ghersi, impedendo cosi che il ricordo con la targa alla bambina trucidata nei giorni dopo la Liberazione del 25 aprile del 1945, potesse avviare una riconciliazione della Comunità su valori di pietas e di solidarietà” dice Spagnoletti.
“Ne consegue che in assenza di una chiara, netta, esplicita dissociazione e presa di posizione alternativa del Sindaco di Noli Giuseppe Niccoli, non sussistono più le condizioni politiche per una mia partecipazione alla celebrazione della città. Continuare a lasciare alle forze della destra populista o, peggio apertamente reazionaria e fascista il strumentale ricordo di Giuseppina Ghersi, sarebbe sbagliato e sancirebbe l’errore storico di non riconoscere errori, sopraffazioni, schegge impazzite pur presenti nel Movimento articolato della Resistenza; omertà che lungi dal preservare i valori di libertà, diritti, democrazia, rispetto delle donne e promozione della loro emancipazione sociale rischiano di annebbiare i valori della lotta partigiana per la liberazione del Paese dalla schiavitù e dalla dittatura nazifascista”.
“Ecco perché – in netto dissenso dalle prese di posizione conservatrici e sbagliate dell’ANPI Provinciale, Sezione di Savona e in particolare con il suo presidente Samuele Rago (peraltro smentito e corretto dall’ANPI Nazionale) – ho deciso di promuovere l’incontro di tutti i democratici savonesi che si riconoscono nella bella politica e nel confronto costruttivo, civile e democratico con gli avversari (mai nemici). Non è davvero possibile in nome di nessun ideale ostinarsi a non condannare l’efferato e barbaro delitto di una bambina di 13 anni (forse costretta a crescere troppo in fretta dalla situazione del suo vissuto quotidiano) prima rapita, malmenata a morte, rasata e verniciata di rosso, violentata e stuprata e poi assassinata da un colpo alla nuca e gettata tumefatta nel viso e nel corpo come in sacco della spazzatura”.
“Non è umanamente, eticamente e politicamente concepibile essere complici di chi si ostina a rifiutare il diritto di Giuseppina Ghersi ad essere ricordata come vittima della malvagità e degli orrori a Guerra finita! Come antifascista, riformista, progressista, laico, socialista e ancora militante nel Pd di Savona, sento il dovere morale di invitare tutte le compagne e i compagni che la pensano come me, gli amici, gli interlocutori della sinistra e della desta democratica ed europea, i democratici savonesi che guardano a un futuro di convivenza civile e di solidarietà orientata sui valori fondanti la Repubblica e di una visione di Savona Medaglia d’oro della Resistenza come città aperta, tollerante, multiculturale e solidale a ritrovarsi Tutti insieme davanti alla tomba di Giuseppina Ghersi con un semplice fiore da riporre in silenzio e una carezza da regalare alla povera bambina come parziale e tardivo risarcimento dell’orrore e delle violenze subite” conclude Spagnoletti.
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