Da rivedere

Divieto di sosta per lavaggio delle strade a Savona, il M5S: “Illegittime alcune multe”

Il gruppo di minoranza chiede l'annullamento di tutte le sanzione illegittime e il rimborso di quelle già pagate

spazzamento notturno savona

Savona. L’annullamento di tutte le multe illegittime e il rimborso delle multe illegittime già pagate. E’ questa la richiesta che il gruppo di minoranza del Movimento 5 Stelle di Savona ha intenzione di presentare alla maggioranza del sindaco Ilaria Caprioglio nei prossimi giorni.

Le “multe illegittime” in questione sarebbero quelle con cui sono stati sanzionati tutti quegli automobilisti e centauri che non hanno ottemperato ai divieti di sosta stabiliti da Comune e polizia locale in occasione delle operazioni di pulizia e spazzamento delle strade cittadine. Secondo quanto sostenuto dai pentastellati, infatti, in diverse occasioni il Comune avrebbe imposto la rimozione forzata in strade che non rientravano nell’elenco predisposto dalla municipale con apposita ordinanza e soprattutto in orari non conformi a quanto previsto dallo stesso documento. Per questo motivo, le sanzioni elevate nei confronti di questi conducenti inadempienti potrebbero essere irregolari.

L’ordinanza della municipale, infatti, prevedeva che a partire dal 3 ottobre 2016 e fino al 31 agosto di quest’anno (quindi l’ordinanza di fatto è decaduta) “nelle vie comunali o comunque mantenute dal Comune di Savona, nei tratti di volta in volta interessati dai lavori, nella fascia oraria dalle 22 alle 4 del giorno successivo” fosse predisposto” il divieto di sosta con rimozione forzata nelle vie o nei tratti di vie interessate dalle operazioni di pulizia, come da elenco indicato dalla società Ata spa”. Nell’elenco figurano via Giuria, via Manzoni, via Corsi, via Niella, via Montenotte, via Battisti, via Pertinace, via Dei Mille, via Brignoni, via Marconi, via XX Settembre, via Boselli, via Verzellino, via Astengo, corso Italia, via Guidobono, piazza del Popolo, via Giacchero, via Au Fossu. Di corso Tardy e Benech, quindi, nessun accenno.

Un esempio chiarificatore arriva dal capogruppo del M5S di Savona Manuel Meles, che ieri sera su Facebook notava: “Domani mattina [questa mattina, n.d.R.] Ata dovrebbe pulire il controviale di corso Tardy e Benech. Dico dovrebbe perché è già capitato innumerevoli volte che i cittadini siano stati costretti a rimuovere le auto per poi constatare che il servizio non è stato svolto”.

Il divieto di sosta, posizionato lo scorso primo settembre, prevede il divieto di sosta lungo tutto il corso dalle 7.30 fino a fine lavori: “Purtroppo però, sulla base di quanto scritto sui cartelli posizionati, le sanzioni potranno essere contestate e non sarà possibile procedere alla rimozione forzata in maniera legittima. Difatti ci sono diversi problemi: l’ordinanza citata non prevede corso Tardy e Benech tra le vie oggetto di pulizia con divieto di sosta temporaneo e rimozione forzata; l’ordinanza prevede che i lavori si svolgano dalle 22 alle 4 di notte; l’ordinanza ha cessato i suoi effetti il 31 agosto”.

Insomma, corso Tardy e Benech non rientrerebbe nell’elenco delle strade cittadine soggette a pulizia e spazzamento contenuto nell’ordinanza della polizia municipale, la quale in ogni caso è scaduta lo scorso 31 agosto. Perciò le multe elevate nei confronti di chi non ha rispettato il divieto di sosta esplicitato dai cartelli apposti in zona non sarebbero regolari. Da qui la richiesta dei pentastellati alla maggioranza Caprioglio: l’annullamento in autotutela di tutte le multe per divieto di sosta elevate in zone in cui non erano previsti lo spazzamento e la pulizia delle strade e il rimborso delle cifre già pagate.

“Ancora una volta il Comune chiede di rispettare delle regole, ma è il primo a non farlo – notava ieri Meles – E in questo caso provocherà danni ai cittadini, che poi verranno risarciti dalla collettività per colpa dell’incompetenza dei soliti dirigenti e amministratori, del comune e della società del comune. Sarebbe ancor più ironico se invece l’ordinanza indicata fosse sbagliata, il che dimostrerebbe ancora una volta con quanta superficialità l’amministrazione comunale informi i cittadini”.

Meles ha pubblicato un post sullo stesso argomento questa mattina: “Certo che ci deve essere un bel clima di terrore in Ata se alcuni dipendenti si ‘preoccupano’ di venire da me, che stavo passando per corso Tardy e Benech di ritorno dall’acquisto di un po’ di focaccia, che ora è pure fredda, a ‘chiedere’ cosa facessi lì e se stavo per caso filmando o fotografando l’operazione di pulizia in corso. Personalmente mi interessava soprattutto l’attività sanzionatoria della municipale e stavo verificando quanti mezzi venivano sanzionati, visto che, come ho segnalato ieri, l’ordinanza citata sui cartelli non permetteva né la rimozione, né la sanzione. Probabilmente qualcuno ai piani alti sta facendo terrorismo psicologico verso gli addetti, mettendogli paure e scaricando le colpe delle loro politiche aziendali fallimentari, su chi semplicemente chiede e verifica che le cose siano fatte secondo la diligenza del buon padre di famiglia”.

“Non è più importante il se, ma il quando, e quando un domani l’azienda verrà spacchettata e consegnata nella fauci di Iren o chi per esso, lasciando dipendenti in mezzo a una strada o con contratti e condizioni di lavoro ancora peggiori di oggi, la colpa non sarà di certo di Manuel Meles, che da cittadino, prima che da consigliere, verifica che i servizi per cui paga fior di tasse vengano svolti correttamente e nel rispetto della legalità (comandante Aloi, se c’è l’ordinanza nuova la pubblichiamo, in ritardo, e rendiamo edotti i cittadini di quali siano le vie e le modalità di intervento di Ata? Grazie), ma sarà colpa di chi ai vertici dell’azienda e dell’amministrazione porta avanti operazioni di smantellamento di una delle (poche) aziende pubbliche di servizi locali rimaste in Liguria, che va tutelata e va messa nelle condizioni di svolgere al meglio il suo lavoro”.

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