Cisano Sul Neva. Verrà effettuata probabilmente venerdì l’autopsia sul corpo di Giovanni Lai, il 18enne di Villanova D’Albenga che ha perso la vita questa notte in un incidente stradale sulla provinciale 582, mentre in sella al suo scooter Phantom 50 viaggiava da Cisano in direzione di Albenga. Secondo le prime ricostruzioni al giovane, che indossava il casco, sarebbe stato fatale un colpo alla testa, ma il pubblico ministero ha disposto l’esame autoptico per appurare con certezza le cause della morte.
Nel frattempo proseguono gli accertamenti dei carabinieri per stabilire l’esatta dinamica del tragico schianto. Una delle ipotesi è che il giovane possa aver perso il controllo del mezzo: da questo punto di vista un ruolo potrebbe averlo giocato anche la vegetazione che in quel tratto invade la carreggiata. Inoltre nello stesso punto si sarebbe verificato in passato un altro incidente a causa del quale il guard rail era danneggiato: un altro particolare che (ma non ci sono ancora certezze in merito) potrebbe aver reso più violento lo schianto del giovane.
Nessuna indagine, invece, sulla telefonata ricevuta questa notte dalla madre ed effettuata con il cellulare del ragazzo. Secondo quanto appurato, a telefonare sarebbe stata una delle prime persone fermatesi sul posto: nel tentativo di identificare il ragazzo e rintracciarne i familiari avrebbe utilizzato lo stesso cellulare della vittima.
Nel frattempo a Villanova d’Albenga la notizia della tragedia si è diffusa, gettando nello sconforto un intero paese. Giovanni era conosciuto ed apprezzato, ritenuto un ragazzo serio e volenteroso. Il giovane, che aveva perso il padre qualche anno fa per malattia, era appassionato di kick boxing che praticava nel Team Olimpia: nonostante la giovane età aveva già vinto alcuni incontri ufficiali. “Era un ragazzo socievole, simpatico e tranquillo – lo ricordano i compagni della palestra – oltre ad essere un bravo combattente che metteva il cuore in tutto quello che faceva. Se ne vanno sempre i più buoni…”.
Tra le sue altre passioni il calcio e lo studio (gli amici lo ricordano come un bravo studente che a scuola aveva buoni voti). Nonostante avesse solo 18 anni aveva già iniziato a lavorare. Dopo le parole di cordoglio del sindaco Pietro Balestra, molti hanno affidato il proprio dolore ai social: “Non può essere successo davvero – scrivono – non te ne puoi andare così, non può essere vero”.