Lettera al direttore

Domande precise

Spotorno, nuova sede comunale: la minoranza all’attacco

"Perché ricerca un accordo stragiudiziale con una società quando sarebbe sufficiente escutere la fidejussione, farsi consegnare l’immobile e terminarlo"

comune spotorno

Lettera aperta al sindaco di Spotorno Mattia Fiorini:

Allora è vero! Non volevamo dar peso ai rumors di paese che davano per certo come Lei stesse tentando una nuova transazione con la Pastorino Costruzione Sas a proposito della nuova sede comunale, permutando tutto o in parte la fidejussione con degli immobili o con una rateazione dell’importo dovuto. La delibera di Giunta n. 75 del 01/06/2017, che stabilisce “l’indirizzo per la definizione stragiudiziale della vertenza in essere con la società Pastorino Costruzioni S.a.s. a seguito della sentenza del T.A.R. Liguria”, ne è la conferma.

Dunque, avevamo visto giusto, quando sollevammo le nostre obiezioni sulla delibera commissariale di preaccordo con l’impresa n. 109 del 03/06/2016 (tre giorni prima delle elezioni); la sua reazione stizzita è maggiormente compresa oggi, dall’intenzione di ripercorrerne quella strada pericolosa. E avevamo visto giusto anche quando affermammo che Lei, Signor Sindaco, distorceva la verità, quando dichiarava che il Comune di Spotorno aveva vinto il ricorso al TAR e quando, per sottolineane il presunto risultato positivo della sentenza, si fece fotografare emulando il famoso “Fonzie” di Happy Days. Ci permetta di ricordarLe che Spotorno non è una Sua azienda privata, nella quale può decidere ciò che crede, chiudere in utile od in perdita, incrementare o sperperare il patrimonio, perché Spotorno è degli spotornesi ed il suo patrimonio va salvaguardato e possibilmente incrementato.

Allora, Signor Sindaco, spieghi ai cittadini per quale motivo, se l’Amministrazione Comunale ha vinto il ricorso al Tar, ora Lei incarica un legale per un accordo stragiudiziale? Spieghi per quale motivo, mentre la sentenza del TAR del 15/12/2016 accoglie il ricorso della ditta sul rinvio del termine per la fine dei lavori a gennaio 2018, “subordinando detto effetto al rinnovo della prestazione della garanzia”, garanzia che non risulta rinnovata nella sua interezza, ma solo in parte (€ 1.020.000), Lei tenta un accordo stragiudiziale dalle prospettive più che incerte?

Le carte che ci auguriamo Lei abbia avuto il tempo di leggere dicono alcune semplici verità che non possono essere distorte:

1) la garanzia fidejussoria di € 1.470.000 fu prevista nella convenzione del 27/02/2007 a copertura dei lavori di completamento del nuovo Municipio;
2) tale importo, in presenza di uno stato avanzamento dei lavori, fu confermato nella successiva convenzione del 30/07/2012 e l’Amministrazione Comunale, della quale Lei era Assessore, a fronte dello svincolo di alcuni appartamenti, ottenne dalla Pastorino Costruzioni sas, il mantenimento della fidejussione per l’importo originario (€ 1.470.000), la promessa di acquisto degli arredi e la sistemazione delle aree esterne;
3) l’edificazione del nuovo Municipio, così come stabilito dalla convenzione del 27/02/2007, fu concordata in parte a scomputo degli oneri di urbanizzazione e quindi è da considerarsi già patrimonio della comunità spotornese;
4) per entrare in possesso del bene è sufficiente l’invio di una raccomandata che ne predisponga la consegna (comma 3 art.4 convenzione del 27/2/2007) senza ulteriori trattative.

A fronte di quanto affermato, non comprendiamo per quale motivo voglia ricercare un accordo stragiudiziale con una società in liquidazione, che non ha rispettato la convenzione e non ha rispettato la sentenza del Tar, che, nonostante le due proroghe, non ha aggiunto un solo mattone alle strutture, risultando dunque inadempiente verso il nostro Comune, quando sarebbe sufficiente escutere la fidejussione, farsi consegnare l’immobile e terminarlo.

Al contrario Lei e la Sua amministrazione avete tergiversato e nonostante rappresentiate la parte lesa, avete chiesto il secondo rinvio della sentenza nel settembre 2016, contribuendo, di fatto, alla vittoria dell’impresa, senza neppure ottenere dai giudici, a fronte del rinvio di tre anni per la consegna del Municipio, la verifica dell’inizio e dello stato avanzamento dei lavori.

Spieghi infine, Signor Sindaco, per quale motivo non ha provveduto ad impugnare la sentenza del TAR entro il 22 giugno 2017, visto che la Società obbligata, come tutti hanno constatato, non ha provveduto ad iniziare i lavori di completamento dell’immobile e che, di conseguenza, non lo consegnerà alla data stabilita dal Tar.

Ecco perché siamo assolutamente contrari a qualsivoglia trattativa, in quanto una volta concluso il periodo di proroga per il completamento del Municipio l’unica strada resta quella dell’escussione che eviterebbe il deprezzamento del bene pubblico ed il suo decadimento strutturale, danni dei quali la si riterrà responsabile.

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