La replica

Richiedenti asilo a Tovo, i residenti: “Nostri timori infondati, ma faccenda gestita con poca chiarezza”

Alcuni abitanti di via Giorni Santarò replicano alla lettera inviata a IVG da Luana Furfari

tovo via giorni santarò

Tovo San Giacomo. La presenza di quindici richiedenti asilo in via Giorni Santarò 76 a Tovo San Giacomo continua, nel bene e nel male, a far parlare. Dopo la lettera inviata dalla famiglia di Luana Furfari che, da due mesi, abita sopra il gruppo di migranti, adesso a scrivere ad Ivg.it, per raccontare il loro punto di vista, è un gruppo di altri residenti della strada. Pubblichiamo integralmente la loro testimonianza.

“Siamo un gruppo di residenti nella ormai famosa via Giorni Santarò a Tovo San Giacomo. Abbiamo letto con grande piacere la lettera inviatavi dalla Signora Luana, alla quale è stato giustamente dedicato ampissimo spazio e ci farebbe piacere se Ivg avesse la bontà di riservare altrettanto spazio alla nostra, pubblicandola interamente. L’abbiamo letta con piacere perché quanto dichiarato è essenzialmente, innegabilmente vero; tutti noi, come lei, quando siamo venuti a conoscenza dell’arrivo dei migranti abbiamo provato paura, rabbia, diffidenza, ma ci siamo ricreduti e ci spiace di non averne mai scritto per comunicare che i nostri timori, almeno finora, si sono rilevati infondati: i ragazzi si sono rivelati silenziosi ed educati, mantengono la loro area pulita in modo ineccepibile e non hanno mai dato occasione a nessuno di noi di esprimere lamentele di alcun tipo. Fa però specie il fatto che una lettera di questo genere provenga da chi, poco prima del loro arrivo, si è trasferita in altra zona e non da chi, in via Giorni Santarò, ci abita ogni giorno e rimane, quindi, la fonte di notizie più accreditata”.

“Degli eventi (che lei, vivendo altrove, giustamente non conosce); essa dichiara infatti testuali parole ‘per anni abbiamo chiesto ai vicini di denunciare le condizioni dello stabile e mai nessuno lo ha fatto e ora che invece è sicuro tutti si preoccupano’. Non è proprio cosi, infatti, molte delle opere di bonifica, sono state eseguite a seguito delle nostre segnalazioni. In primis abbiamo denunciato la presenza di amianto e immediatamente questo è sparito (speriamo sia stato smaltito nel pieno rispetto delle vigenti norme di sicurezza), abbiamo evidenziato la presenza di una vera discarica a cielo aperto ed immediatamente tutto è stato ripulito. Poco tempo fa abbiamo fatto notare che gli sfalci derivati dalla pulizia della nostra strada erano stati gettati nel greto di un torrente ed in capo a due/tre giorni sono stati rimossi… questi sono per noi piccolo grandi successi di cui andiamo fieri, anche se ci rattrista constatare che solo il timore di rimetterci la faccia fa smuovere chi di dovere. Ciò non toglie però che le nostre perplessità riguardo alle condizioni dello stabile rimangono” prosegue la lettera.

“Per fugare ogni dubbio, immediatamente dopo l’incontro in comune del 12 Giugno, è stata presentata una richiesta di accesso agli atti inerenti l’adeguatezza dell’immobile incriminato e dopo ben 70 giorni tale richiesta risulta essere inevasa! Ma come, ci chiediamo… un’abitazione che deve ospitare 15 migranti non dovrebbe avere tutte le carte in regola già prima del loro arrivo? E allora e perché farci aspettare così tanto? Quanto tempo occorre per produrre copie di documenti già pronti? Ciò non fa che alimentare ulteriormente i nostri sospetti anziché dissiparli: c’è forse qualcosa da tenere nascosto? Questo spiegherebbe anche l’improvviso cambio di atteggiamento della famiglia della signora Luana, che è passata dall’essere fra le più ostili all’arrivo dei migranti (come onestamente ammesso da lei, onore al merito) al riversare tutta la loro ostilità contro alcuni di noi, arrivando anche alle male parole, non appena saputo della nostra intenzione di presentare un esposto alla Procura della Repubblica per l’accertamento delle reali condizioni dell’edificio. La nostra rabbia è diretta verso l’amministrazione Comunale che si è rivelata totalmente incapace di gestire la faccenda con onestà e chiarezza. Siamo stati insultati da una rappresentante del Faggio e non siamo stati assolutamente difesi dal Sindaco. Con nostra grande amarezza, Oddo ha chiaramente dimostrato di operare una netta distinzione fra cittadini ‘di serie A’ – a cui apparterrebbe fra gli altri la Sig.ra Luana – che è stata messa al corrente dell’arrivo dei richiedenti asilo già nello scorso Dicembre (informazione che ha custodito gelosamente per se alla faccia del buon vicinato…) e che è stata invitata alle iniziative intraprese per conoscere questi ragazzi, e noi cittadini ‘di serie B’ a cui tenere scrupolosamente nascosta ogni novità che li riguardi da vicino e di cui ricordarsi solo al momento di spremere tasse o elemosinare voti”.

“La cosa positiva è che noi cittadini ‘di serie B’, che in effetti per molti anni ci siamo totalmente ignorati l’un l’altro, ci siamo parlati, abbiamo stabilito degli incontri (a cui tutti sono stati invitati; chi non ha partecipato evidentemente non era sufficientemente interessato), ci siamo conosciuti e ci siamo piaciuti al punto di volere fondare tutti insieme un comitato che ci unisca ulteriormente, aperto a tutti coloro abbiano la nostra stessa volontà di fare qualcosa di buono per noi e la zona dove viviamo” conclude la lettera.

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