Decreto lorenzin

Ribadito divieto di iscrizione al nido per i non vaccinati: l’escamotage ligure traballa

La nota esplicativa della legge parla chiaro: niente nido o scuola d'infanzia per chi dice no alle campagne di prevenzione obbligatorie

vaccino

Liguria. La lettera delle Asl che avrebbe concesso alle famiglie che non hanno intenzione di vaccinare i propri figli di fare loro frequentare ugualmente asili nido e scuole di infanzia, stratagemma ideato dall’assessorato alla Salute della Regione Liguria, per “venire incontro alle mamme e alle famiglie” (aveva scritto l’assessore Sonia Viale in un post su Facebook accolto in maniera osannante da no-vax e favorevoli alla libera scelta).

Per chi non vaccina i figli, niente nido o scuola dell’infanzia. Anche se si paga la relativa sanzione pecuniaria. Lo ha ribadito la circolare esplicativa del decreto Lorenzin, pubblicata dal ministero della Salute. “La sanzione estingue l’obbligo della vaccinazione – si legge – ma non permette comunque la frequenza, da parte del minore, dei servizi educativi dell’infanzia, sia pubblici sia privati, non solo per l’anno di accertamento dell’inadempimento, ma anche per quelli successivi, salvo che il genitore non provveda all’adempimento dell’obbligo vaccinale”.

Se non sarà concesso di mettersi in regola “pagando pegno”, c’è il rischio che neppure la certificazione delle Asl, che arriverà a casa delle famiglie (ci sarà scritto se i bambini siano in regola con i vaccini oppure sarà indicata la data di un appuntamento medico che, tuttavia, potrebbe essere rifiutata e spostata potenzialmente all’infinito) possa essere considerata accettabile dalla legge dello Stato.

I minori non vaccinabili per ragioni di salute, spiega la nota, saranno inseriti in classi nelle quali sono presenti soltanto minori vaccinati o immunizzati. Inoltre, i dirigenti scolastici e i responsabili dei centri di formazione professionale regionale e delle scuole private non paritarie comunicheranno alle Asl, entro il 31 ottobre di ogni anno, le classi nelle quali sono presenti più di due alunni non vaccinati.

Da ricordare che il divieto di iscrizione ai non vaccinati non vale comunque per la scuola dell’obbligo (scuola primaria, scuola secondaria di primo grado, scuola secondaria di secondo grado, centri di formazione professionale regionale).

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