Vita di comunità

Regione, Toti in visita a San Patrignano: “La prevenzione della tossicodipendenza sia la nostra stella polare”

Su 1300 ragazzi ospiti della realtà in provincia di Rimini 31 sono liguri

Coriano. Prima volta oggi a San Patrignano per il presidente della Regione Liguria Toti. Dopo aver partecipato come ospite al Meeting di Rimini il governatore ha colto infatti l’occasione per salire a Coriano e visitare la comunità di recupero. Entrando nella grande sala da pranzo non ha nascosto lo stupore nel vedere i 1300 ragazzi ospiti della comunità (dei quali trentuno liguri) e manifestato grande ammirazione per la sua grande organizzazione.

“È una realtà davvero importante ed efficace e un luogo di una bellezza tale che da sola è capace di riconciliare l’uomo con i suoi valori fondamentali”, ha affermato Toti.

Dopo il pranzo assieme ai ragazzi il presidente regionale ha visitato la comunità, ad iniziare dal centro medico, apprezzando l’impegno della comunità riminese. “San Patrignano rappresenta una best practice, un vero esempio di sussidiarietà – lo ha definito – In questo modo l’attività dei privati è capace di colmare il vuoto e le lacune che le istituzioni possono lasciare in settori di fondamentale importanza come quello della sanità”.

Un intervento quello di San Patrignano che ha come punto cardine non soltanto il recupero dalla tossicodipendenza ma anche la prevenzione rispetto alla quale Toti ha speso parole importanti. “La prevenzione deve essere la nostra stella polare – ha dichiarato – Prevenire un futuro malato significa evitare una spesa del servizio sanitario nazionale destinata a cadere inevitabilmente sul contribuente. Meglio prevenire che curare: è un vecchio detto che ripetiamo da anni. Ora è il momento di applicarlo”.

Storicamente sono stati 600 i ragazzi liguri accolti a San Patrignano, oggi sono 31 quelli presenti in comunità. Un problema, quello della tossicodipendenza, ben presente in Liguria e che il presidente non sottovaluta: “La nostra regione non fa eccezione a quella che è la situazione generale in Italia. Il dato più preoccupante e allarmante è il coinvolgimento di fasce d’età sempre più basse”, ha concluso.

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