Lettera aperta

Profughi ad Albenga, Ciangherotti scrive al prefetto: “Ci ripensi, sfidare la città non ha senso”

“Nessuno può imporre agli albenganesi di mettere a rischio la sicurezza sociale per l'arrivo di altre persone straniere"

Tunisini e profughi a Savona

Albenga. “Ci ripensi il prefetto di Savona. Sfidare Albenga così non ha proprio senso”. E’ questo l’invito con cui si chiude la lettera che il consigliere di minoranza di Forza Italia di Albenga, Eraldo Ciangherotti, ha inviato al prefetto Giorgio Manari. Al centro, ancora una volta, il probabile arrivo di una decina di profughi in Regione Antognano, nella stessa zona in cui verrà realizzato il grigliatore per il trattamento dei reflui fognari.

Il sindaco Giorgio Cangiano ha già ribadito la propria contrarietà all’operazione, che potrebbe aggravare la già critica situazione in cui si ritrova la città delle Torri in ambito di ordine pubblico. Dal canto loro, gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso con un esplicito “graffito metropolitano” vergato questa notte sul pavimento di viale Che Guevara e questa mattina si incontreranno tra loro per discutere della situazione.

Dal canto suo, Ciangherotti ha deciso di rivolgersi direttamente al rappresentante del governo nel savonese, che ha il compito istituzionale di gestire l’arrivo dei profughi insieme al privato che ha messo a disposizione il proprio immobile e alla cooperativa che si occuperà materialmente dell’accoglienza degli stranieri.

Scrive Ciangherotti: “Negli ultimi mesi, a più riprese, abbiamo chiesto un rinforzo di carabinieri sul nostro territorio, visti i tagli operati dal governo nazionale del Partito Democratico con le evidenti ricadute sull’organico della nostra stazione di Albenga. Mai avremmo pensato che, a questa nostra richiesta di maggiori forze dell’ordine, la Prefettura di Savona rispondesse con un contingente di profughi, per ora una decina, sistemati con vitto e alloggio nell’immobile di un privato”.

“Passi che l’imprenditore in questione abbia voluto impegnare un immobile ad uso di civile abitazione per fare business accogliendo i migranti stranieri, ma che la prefettura di Savona acconsenta a far arrivare ad Albenga altri profughi, quando la nostra città da tempo sta facendo la sua parte con i migranti clandestini a piede libero sul territorio combattendo una mancanza di sicurezza oramai capillare tra i cittadini, significa che Albenga ancora una volta è bistrattata e offesa da chi sul territorio provinciale rappresenta il governo centrale. Significa che il Prefetto di Savona ci costringe a scendere in piazza in massa, per dare un segnale forte e chiaro”.

“Nessuno può imporre agli albenganesi di mettere a rischio la sicurezza sociale per l’arrivo di altre persone straniere che, per occupare la giornata, cominceranno prima o poi a dedicarsi allo spaccio della droga e alle altre attività delinquenziali. Ci rifletta il prefetto di Savona. Sfidare Albenga così non ha proprio senso”.

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