Savona. Domani alle 17.30, presso la Sala Rossa del Comune di Savona, si terrà l’assemblea pubblica dei lavoratori della MondoMarine ShipYard.
L’azienda si trova attualmente in concordato preventivo e lo storico cantiere savonese (ancora oggi la più grande realtà produttiva della cantieristica locale ed una delle maggiori a livello nazionale) vive in questo momento ore decisive. La situazione per i lavoratori, protagonisti assieme ai sindacati di scioperi e proteste, resta ancora difficile e per questo si chiede un intervento delle istituzioni e la massima solidarietà della cittadinanza rispetto ad una vertenza ancora tutta da decidere.
Il tribunale di Savona ha dato 90 giorni all’ azienda per risolvere le sue inadempienze finanziarie. Ben tre commissari giudiziali sono stati nominati dal Giudice per la complessità della situazione debitoria in cui oggi versa il cantiere: “L’anno scorso di questi tempi avevamo il cantiere pieno di lavoro con barche in costruzione e in refitting. Da allora nel giro di 6 mesi (precisamente dopo Natale), il cantiere ha annunciato una crisi finanziaria – di liquidità, ci hanno spiegato i vertici aziendali – che non permetteva di pagare i fornitori e quindi di assicurare il completamento delle commesse in fase di costruzione (un 60m., un 54m. e un 40m.)” afferma l’Rsu sindacale.
“Infatti, date le inadempienze, le denunce, le ingiunzioni di pagamento e i vari pignoramenti ci siamo visti portare via, ad una ad una, le imbarcazioni in fase di costruzione che i vari armatori hanno deciso di far completare ad altri cantieri, sia all’estero sia in altre parti d’Italia”.
“Piano piano, mentre la situazione continuava a peggiorare, ci siamo sentiti dire che i nostri stipendi erano a rischio. Naturalmente con l’appoggio dei sindacati abbiamo rivendicato i nostri diritti, ma dopo proteste, assemblee e scioperi siamo arrivati alla richiesta della cassa integrazione ordinaria a zero ore, esclusi i servizi essenziali, e successivamente alla presentazione del concordato presso il Tribunale di Savona” aggiunge ancora l’Rsu sindacale.
“Stessa sorte hanno avuto le maestranze dei Cantieri navali di Pisa, da qualche anno rilevati da Mondomarine che li ha trascinati allo stesso punto da dove erano rimasti, e cioè in cassa integrazione”.
“Ci hanno fatto credere che l’azienda, con 3 marchi di eccellenza (Mondomarine, Campanella e Cantieri di Pisa) potesse competere sul mercato della nautica a tal punto da impensierire i più importanti cantieri olandesi. Effettivamente dai nostri cantieri navali sono usciti dei veri e propri gioielli del mare, quindi le potenzialità ci sono ma…il problema è chi sta al timone”.
“Per mala gestione o per speculazioni varie, e magari calcolate con largo anticipo a nostra insaputa, oggi circa 600 lavoratori, fra diretti e indotto, si trovano in difficoltà economiche con prospettive incerte, mentre la città di Savona rischia di perdere un fiore all’occhiello della nautica”.
“Ci auguriamo che arrivino al più presto imprenditori seri, competenti e con voglia di far crescere e sviluppare una realtà così storicamente legata a Savona. Molti di noi, lavoratori della cantieristica navale, si identificano col proprio lavoro che svolgono con passione ed orgoglio da generazioni. Anche per questo motivo non permetteremo ad imprenditori ed investitori scellerati e senza scrupoli di cancellare un sito produttivo storico di questa importanza per Savona e per l’Italia”.
“Chiediamo, pertanto, la solidarietà di tutta la cittadinanza affinché la cantieristica navale savonese abbia un futuro anziché andare in estinzione” conclude l’Rsu sindacale di Mondomarine.
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