Controlli minuziosi

Fabbricati rurali, il Fisco bussa alla porta: pesanti sanzioni in arrivo per i savonesi irregolari

Le multe per chi non si mette in regola vanno da 1.032 a 8.264 euro

fabbricati rurali

Savona. I casi sono vastissimi, variegati e complessi e il continuo evolvere della normativa non agevola le operazioni. Ma una cosa è certa. Da almeno tre mesi l’Agenzia delle Entrate ha ripreso a spedire migliaia di lettere agli intestatari di fabbricati rurali, alcune con toni perentori, altre con tono bonario. Tutti i comuni della provincia di Savona sono finiti nel mirino del Fisco.

Fotografati dai mezzi aerei sono stati tutti catalogati negli archivi e come si sa il Fisco non perdona. Chi non si mette in regola rischia grosso. Diciamolo subito: quelli senza obbligo di dichiarazione sono i manufatti con superficie coperta inferiore a 8 metri quadri, le serre adibite a coltivazione, le vasche d’accumulo, i manufatti privi di copertura, le tettoie, i pollai, i casotti, le concimaie e i pozzi.

“Se questo non è stato fatto entro il termine previsto del 30 novembre 2012 – viene spiegato in una nota – i proprietari possono ancora presentare la dichiarazione di aggiornamento, usufruendo dell’istituto del ravvedimento operoso. In mancanza, gli Uffici provinciali – Territorio dell’agenzia delle Entrate procederanno all’accertamento in via sostitutiva del soggetto inadempiente, con oneri a carico dello stesso e applicando le sanzioni previste dalla legge”.

Con le modifiche introdotte dalla legge di stabilità 2015, infatti, se il cittadino provvede autonomamente all’iscrizione in catasto può beneficiare dell’istituto del ravvedimento operoso, con un notevole risparmio sulle sanzioni. Per il mancato passaggio dal Catasto terreni al Catasto edilizio urbano le multe vanno da 1.032 a 8.264 euro. Quelle per mancata dichiarazione di variazione al Catasto terreni (nei casi in cui non è più presente alcuna costruzione da dichiarare) da 250 a 2mila euro. Con i ravvedimenti operosi si evita almeno la «stangata» e si paga un sesto dell’ammenda. A queste spese sono destinate ad aggiungersene altre.

Ed è per questo che il proprietario, avvalendosi di un professionista tecnico abilitato, dovrà presentare agli uffici l’atto di aggiornamento cartografico (Pregeo) e la dichiarazione di aggiornamento del Catasto fabbricati (Docfa).

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