Lettera al direttore

A volte ritornano

Cremazione… un eterno problema!

Sembrava che la vicenda fosse “morta” e invece la pratica è stata resuscitata

ata spa

Savona. Le recenti dichiarazioni rilasciate dal collega di giunta Montaldo riaprono un dibattito che, nel corso degli ultimi anni, ha arroventato il confronto politico savonese. Quanti ricordi suscita in me questo argomento. Quante battaglie, quante polemiche intercorse con l’allora sindaco Berruti, l’assessore Martino e la dirigenza di ATA.

Ricordo con indignazione la presentazione del faraonico progetto per la sala del commiato quantificato oltre 2 milioni e mezzo di euro, l’impossibilità ad ottenere finanziamenti dagli istituti di credito per realizzarlo, le accuse di “sfascismo” rivolte agli oppositori di tutta l’operazione, la minaccia di adire con azioni legali nei confronti nei loro confronti, ecc. ecc. Quante polemiche ma anche quanto business e quante occasioni perse nel corso degli anni per il Comune di Savona.

Proprio perché si parla di un settore di straordinaria importanza per i cittadini savonesi e le loro tasche penso che il tema debba essere trattato con delicatezza, attenzione, trasparenza, condivisione. Le fughe in avanti rischiano di condurre verso direzioni non opportunamente valutate o di creare confusione tra la gente.

I passaggi che dovranno condurre all’assunzione di qualunque decisione in merito a questo tema potranno avvenire solamente attraverso una serie di operazioni preliminari. In primo luogo occorrerà individuare le responsabilità politiche, amministrative e dirigenziali nei confronti di tutti coloro che, a vario titolo, hanno provocato l’attuale stato finanziario di ATA, avviando azioni legali o di responsabilità nei loro confronti.

In secondo luogo occorrerà inserire il tema della cremazione all’interno di un piano che abbracci le molteplici attività della società partecipata, in cui, se ritenuto opportuno e strategico per la crescita aziendale, potrà essere serenamente valutato anche l’eventuale apporto economico di quei soggetti pubblici o privati che fossero interessati ad investire in ATA.

In terzo luogo ogni decisione dovrà essere discussa in maggioranza e coinvolgendo tutte le forze politiche più responsabili, trattandosi di un tema che riguarda un bene di esclusiva proprietà dei savonesi.

In quarto luogo, prima di effettuare qualunque investimento sulla cremazione da parte del Comune di Savona o di ATA, bisognerà comprendere e valutare come saranno reperite le risorse, con quale tempistica verranno spese e soprattutto se gli interventi previsti sono prioritari e indifferibili, stante l’attuale situazione finanziaria delle casse pubbliche.

Conclusioni: evitando inutili fughe in avanti e operando in sinergia con le tante persone di buona volontà che ci vorranno stare, ATA potrà essere salvata e rilanciata… Basta crederci e, per scaramanzia, fare gli opportuni scongiuri!

Massimo Arecco
vicesindaco del Comune di Savona

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