L'inchiesta

Concorsi truccati, terremoto a Rivieracqua: arrestato il direttore generale Gabriele Saldo

In manette anche il presidente della commissione d'esame Federico Fontana

rivieracqua

Ponente. Dopo lo sversamento ad Andora e il conseguente e dannoso divieto di balneazione, con le pesanti critiche sollevate dal sindaco Mauro Demichelis, nuovo terremoto per la società Rivieraacqua: la guardia di finanza ha infatti arrestato Gabriele Saldo, il direttore generale della Scpa ed ex consigliere regionale nell’ambito di una inchiesta sui concorsi truccati nell’azienda a capitale interamente pubblico costituita allo scopo di gestire il servizio idrico dell’andorese e della Provincia di Imperia.

Arrestato anche il presidente della commissione d’esame Federico Fontana, entrambi sono finiti agli arresti domiciliari. A Saldo e Fontana vengono contestati i reati di rivelazione di segreto d’ufficio, per aver divulgato anticipatamente le domande delle prove d’esame, e di truffa ai danni dell’ente pubblico, per aver creato un nocumento alla Pubblica Amministrazione in quanto le graduatorie finali erano “viziate” dalle condotte illecite poste in essere.

I militari del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza hanno notificato due ordinanze applicative di misure di custodia cautelare domiciliare emessi dal Tribunale di Imperia. Già dal mese di marzo le fiamme gialle avevano iniziato ad indagare circa presunte “anticipazioni” che erano state fatte trapelare dalle Commissioni esaminatrici circa gli argomenti oggetto delle prove di esame per i concorsi pubblici banditi da Rivieracqua.

Dall’analisi della copiosa documentazione cartacea ed informatica acquisita nel corso delle perquisizioni effettuate nel decorso mese di luglio dalle Fiamme Gialle Imperiesi, è emerso un quadro probatorio connotato da gravi indizi di colpevolezza che ha consentito alla magistratura di Imperia di effettuare proprie valutazioni in ordine agli elementi probatori individuati in questi mesi di indagine.

In particolare è stato possibile accertare, anche attraverso numerosi pedinamenti, riscontri visivi e riprese fotografiche che il presidente della commissione esaminatrice aveva fornito al direttore generale di Rivieracqua le domande d’esame, successivamente consegnate ad un candidato, risultato poi vincitore di uno dei concorsi. Ed è per questo che il Tribunale ha ritenuto che le circostanze rivelate erano tali da portare all’emissione del provvedimento degli arresti domiciliari per due dei numerosi indagati del procedimento.

Le attività di indagine proseguono al fine di valutare la posizione di ulteriori candidati che sono risultati essere stati collocati in graduatoria in posizione utile per essere assunti e che mantenevano assidui contatti con i vertici della società in esame.

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