Borghetto Santo Spirito. E’ stato presentato ufficialmente questa mattina dal sindaco Giancarlo Canepa e dall’assessore al bilancio Roberto Moremo il lavoro di “analisi contabile” messo in atto dall’amministrazione e dagli uffici comunali di Borghetto Santo Spirito per cercare di capire l’entità dello squilibrio di bilancio, che vincolerà l’attività del Comune per i prossimi dieci anni, nell’ambito del piano di rientro dal debito: sindaco e assessore del Comune hanno infatti dichiarato ufficialmente lo stato di pre-dissesto finanziario dell’ente comunale.
Insomma, a seguito del pesante debito a carico dell’amministrazione comunale, saranno anni di “lacrime e sangue” per attuare il piano di rientro, che dovrà prevedere una ottimizzazione-razionalizzazione delle spese ed un aumento degli introiti.
“Quello del bilancio è un problema serio del quale abbiamo cominciato ad occuparci fin dal nostro insediamento e sul quale abbiamo lavorato duramente negli ultimi due mesi – ha spiegato il sindaco Giancarlo Canepa in apertura – Il dirigente del settore economico Cristina Riolfo, il nostro consulente esterno, il dottor Tassara, e l’assessore Moreno hanno avviato uno screening molto complesso volto ad analizzare nel dettaglio la situazione. L’obiettivo primario era capire se il piano di rientro triennale elaborato dal commissario Andrea Santonastaso e rivisto poi da Fabrizia Triolo era percorribile oppure no. Conti alla mano abbiamo avviato una simulazione di un ‘anno ideale’ e abbiamo cercato di ridurre all’osso tutte le possibili uscite lasciando solamente tutte le uscite ‘obbligatorie’ o essenziali per la sussistenza dell’ente e abbiamo calcolato le possibili entrate. La simulazione ha portato ad un risultato negativo: numeri alla mano era impossibile portare a termine questo piano triennale. Non abbiamo potuto far altro che prendere atto di questo numeri e confermato da un altro consulente esterno, il dottor Delfino, e del parere del revisore contabile Gaio Marzio. Non abbiamo potuto fare altro che prendere atto della situazione e di ricorrere alla procedura di pre-dissesto”.
“La cosa che mi preme sottolineare è questa – aggiunge Canepa – non è una scelta politica, non ci siamo seduti a un tavolo e abbiamo deciso di procedere così. Era una scelta obbligata. Solo un pazzo potendo scegliere tra un anno e mezzo di sacrifici durissimo e dieci anni di lacrime e sangue sceglierebbe la seconda possibilità. Ci andiamo a mettere in una situazione delicata e se avessimo potuto fare diversamente lo avremmo fatto. Questo anche per spegnere le polemiche divampate in questi giorni: non c’era nulla da decidere”.
Un’altra polemica riguardava il ritardo della convocazione del consiglio per la discussione e votazione degli equilibri di bilancio, che sarebbe dovuta avvenire entro fine luglio ed invece si terrà in occasione del consiglio comunale di venerdì prossimo: “La prefettura era informata di questa situazione: avendo avuto un doppio commissariamento, i rappresentanti del Governo erano perfettamente consapevoli delle problematiche del Comune e noi abbiamo ugualmente provveduto ad avvisare gli uffici. Siamo arrivati ‘lunghi’ in quanto attendevamo l’ultimo parere del revisore dei conti, che è arrivato venerdì pomeriggio scorso a municipio chiuso”. Anche l’orario di convocazione dell’assemblea, alle 11 del mattino, ha scatenato qualche protesta da parte della minoranza: “Di solito i consigli comunali si tengono al mercoledì sera, ma abbiamo preferito convocarlo al mattino per evitare di far fare straordinari (pagati) ai dipendenti. Le minoranze sostengono che questo orario non favorisce la partecipazione dei cittadini. In realtà i borghettini saranno perfettamente informati di ogni cosa durante l’assemblea pubblica che abbiamo intenzione di convocare dopo il consiglio comunale”.
“La giunta ha emesso la delibera relativa al piano entro i tempi previsti, cioè il 31 luglio – ha chiosato l’assessore al bilancio Roberto Moreno – Poi abbiamo contattato la prefettura e la Corte dei Conti per comunicare i tempi entro cui avremmo convocato il consiglio per discutere gli equilibri di bilancio. Inoltre per poter attivare la procedura di pre-dissesto abbiamo dovuto attendere il parere del revisore dei conti, che è arrivato venerdì pomeriggio scorso ad uffici chiusi (cosa che ci ha anche costretto a richiamare i dipendenti per inviare la convocazione a tutti i consiglieri)”.
Moreno è poi entrato più nello specifico: “Negli ultimi mesi abbiamo rivisto tutte le voci di spesa e tutte le voci di entrata, concentrandoci in particolare su quelle di spesa corrente ed entrata corrente, che sono quelle che permettono di verificare se il piano di riequilibrio triennale approvato dal primo commissario prefettizio Andrea Santonastaso e variato dal secondo commissario Fabrizia Triolo poco prima del nostro arrivo sia congruo o meno. Abbiamo effettuato un’analisi dei capitoli di entrata e dei capitoli di spesa, cercando di capire, ad esempio, se ci fossero entrate da accertare o ruoli ancora da emettere. Poi abbiamo passato in rassegna le spese ‘non obbligatorie’ che sono quelle che il Comune non deve necessariamente sostenere in quanto non imposte dalla legge o da contratti o da convenzioni non risolvibili”.

“Insomma, abbiamo cercato di effettuare una razionalizzazione della spesa per il 2017 e per il 2018. I piani di riequilibri triennali elaborati dai commissari prevedevano che noi dovessimo recuperare 546.125 nel 2017 e un milione 102.284 nell’anno successivo. La sostenibilità di queste cifre era basata su ipotesi impossibili perché legate ad entrate inerenti maggiori Imu di aree edificabili e altre a maggiori Imu e maggiori entrate Irpef legate all’eliminazione di agevolazioni e degli scaglioni che però la Finanziaria ha bloccato. Mancando questa possibilità di entrata, anche azzerando tutti i servizi obbligatori per legge non si sarebbe arrivati al riequilibrio di un milione e 528 mila euro di ‘buco’ di bilancio. Prima la cifra era molto superiore, circa un milione e 660 mila euro: parte di questo buco è stato ripianato negli ultimi mesi, ma la strada è ancora lunga. Il piano decennale rappresenta l’unica soluzione percorribile”.
I problemi con cui deve fare i conti l’amministrazione sono diversi. Un esempio: “Una cosa che ha peggiorato i nostri conti è stata l’esternalizzazione dell’acquedotto: l’attività di gestione del servizio ci costava 180 mila euro l’anno, ma erano coperti dai ruoli delle bollette. Ora la gestione è passata a Ponente Acque e paghiamo 20 mila euro di acqua all’anno: i costi sono rimasti ma gli introiti delle bollette sono venuti meno, quindi il servizio è in perdita”.
Il piano di riequilibrio decennale dovrà essere condiviso con il revisore dei conti comunale e la stessa Corte dei Conti, sulla base delle normative vigenti: “Non ci aspettavamo una situazione del genere e il lavoro contabile di questi giorni è stato davvero estenuante. Purtroppo siamo arrivati alla conclusione di dover elaborare un piano decennale, in un quadro di pre-dissesto, e operare sul lungo periodo per raggiunge l’equilibrio di bilancio” ha detto l’assessore al bilancio Roberto Moreno.
Il Testo Unico per gli Enti Locali prevede il “Piano di riequilibrio pluriennale” di durata decennale, ma ora il Comune dovrà agire sulle entrate correnti, con modifiche per le aliquote che l’attuale Legge Finanziaria sta bloccando (la normativa quest’anno impedisce a tutti gli Enti Pubblici che non siano in pre-dissesto di variare le aliquote Imu, Tasi, introdurre nuove imposte, fare variazioni alle addizionali Irpef). Essere in pre-dissesto ci obbligherebbe anche ad una revisione della spesa, coinvolgendo anche il personale dipendente: non si potrà assumere e si dovrà operare una revisione delle contribuzioni.
Durante l’esecuzione del piano il Comune dovrà prestare particolare attenzione ad ogni singola spesa. Gli uffici, quindi, dovranno indicare per ogni uscita se la spesa è legata ad un obbligo normativo, ad un obbligo contrattuale o di convenzione o che siano spese contingibili e urgenti o si tratti di spese strettamente inerenti il funzionamento dell’Ente. I “vantaggi” sono dati dal fatto che, aderendo alla procedura, il Comune di Borghetto potrà in deroga ai blocchi imposti dalla Finanziaria e rivedere le imposte, la tassazione Imu, l’addizionale Irpef e deliberare nuove imposte. Ovviamente, non tutte queste azioni potranno essere attuate. Di certo verrà realizzata una attenta revisione della spesa, dei residui attivi e passivi e verrà effettuata una revisione del personale (oggi composto da 81 dipendenti) per capire se ci sono uffici “in affanno” che hanno bisogno di essere potenziati e se ci sono “eccedenze” nella pianta organica. Il piano decennale, inoltre, permetterà di mantenere attiva la gran parte dei servizi, cosa che il piano triennale avrebbe probabilmente escluso.
Anche per questo oggi l’amministrazione comunale ha voluto incontrare i dipendenti per rassicurarli sulle iniziative in ambito di riorganizzazione degli uffici e del personale: “Per il Comune di Borghetto l’attività più complessa sarà fare una revisione della dotazione organica seria, realistica e precisa. Come estrema ratio è possibile, nella riorganizzazione del personale, dichiarare delle eccedenze. Ma noi vogliamo tutelare tutte le professionalità che ci sono nell’Ente cercando anche di raggiungere quelli che sono gli obiettivi del piano, che rappresentano esigenze inderogabili. Dobbiamo sfruttare le professionalità che abbiamo in modo diverso. C’è bisogno dell’aiuto di tutti i dipendenti”.
“Le esigenze dell’Ente sono da modificare rispetto alla situazione attuale – spiega Moreno – Ci sono servizi che dovranno essere potenziati in quanto cruciali per la buona esecuzione del piano. Uno per tutti: l’ufficio tributi è un’area strategica per la sopravvivenza di ciascun Ente e il nostro dovrà essere potenziato per poter svolgere al meglio la fase di accertamento della riscossione dell’Imu e delle altre imposte. Anche l’organico della polizia municipale dovrà essere rivisto: ora abbiamo nove agenti con i quali riusciamo a malapena a coprire i turni. Oltre ad effettuare un’importante attività di controllo del territorio gli agenti si occupano anche dell’attività sanzionatoria nei confronti di chi viola il codice della strada. Le multe dei vigili, insomma, rappresentano un’entrata non indifferente e pari a circa un milione di euro all’anno”.
Parte del piano potrebbe essere ripianata con alcune alienazioni di beni di proprietà comunale: Villa Laura è stata venduta a Servizi Ambientali, ma restano “le scuole di via Fasce (l’asta è andata spesso deserta e perciò occorre rivedere il bando per capire cosa non funzioni) e la farmacia comunale. La vendita di quest’ultima sarà valutata nell’ambito del piano
Circa le cause che hanno determinato il buco e le eventuali responsabilità, “in questo momento stiamo cercando di ‘tappare la falla della nave’ che è il Comune. Poi cercheremo di capire da cosa si è originato questo disequilibrio. Ci sono problematiche diverse legati ai trasferimenti statali, alla revisione e rigidità della spesa, agli introiti Imu, alle agevolazioni sui servizi (ad oggi tanti servizi a domanda individuale sono coperti per la maggior parte dal Comune e in minima parte dagli utenti). Tutte cose che andranno riviste. Ogni anno dovremo cercare di rientrare di almeno 300 mila euro, tra minori spese e maggiori entrate. Le maggiori conseguenze riguarderanno la gestione dell’Ente e non le tasche dei cittadini. Nel corso della nostra verifica abbiamo ricostruito un ‘anno tipo’ del Comune, cioè abbiamo simulato i conti dell’Ente eliminando entrate ed uscite straordinarie. Il Comune perfetto, che non esiste, ogni anno dovrebbe chiudere il bilancio a zero, cioè spendendo tanto quanto incamera. Al termine di questa analisi ci siamo resi conto che spendiamo leggermente di più di quanto incassiamo. Dobbiamo eliminare questa discrepanza”.
La nuova amministrazione di centro destra a Borghetto Santo Spirito sarà chiamata ad un duro compito per risanare il bilancio comunale, trovandosi nella medesima situazione della giunta di centro destra a Savona, con l’assessore al bilancio costretto a varare un piano di lungo periodo per il riequilibrio dei conti dell’ente comunale: “Il nostro obiettivo è cercare di ottimizzare i servizi alla luce di questa situazione.
Ora la situazione contabile presentata a Borghetto da Canepa e Moreno, con l’inevitabile stato di pre-dissesto e l’elaborazione del piano decennale, dovrà passare al vaglio anche del consiglio comunale, convocato per venerdì prossimo e che si preannuncia assai rovente e non provo di polemiche e accuse incrociate sulle responsabilità politiche e amministrative della situazione finanziaria ereditata dall’amministrazione Canepa.
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