L'accusa

Albenga, il Comitato Civico di Levante: “Grigliatore e migranti, giudici e politici stanno uccidendo la zona”

Duro attacco che si allaccia alla "rivolta" di questa mattina

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Albenga. Il Comitato Civico di Levante e San Giorgio esprime forte preoccupazione per il crescente ed ormai insostenibile disagio ed abbandono della zona di viale Che Guevara, i cui abitanti sono stanchi ed ormai sul piede di guerra”. L’intervento arriva a poche ore di distanza dalla furibonda polemica in merito al possibile arrivo di una decina di migranti in un appartamento privato della zona.

Due i temi che hanno scatenato la “rivolta” dei residenti. Il primo è il grigliatore: “La nostra battaglia non è esaurita ma semmai rafforzata dopo la sentenza emessa dal Tar Liguria che ci ha lasciato attoniti e sbigottiti. Non soltanto viene passato tutto sotto traccia, quasi fosse una sciocchezza, ma le evidenti e chiare lacune e contraddizioni della decisione mostrano come unico scopo raggiunto dai giudici è quello di non decidere e non prendere posizione. Unica cosa certa è che il Comitato impegnerà la decisione al fine di lottare fino all’ultimo per evitare che la zona muoia, assetata e abbandonata da tutti… nella speranza che le associazioni di categoria e i cittadini tutti aprano definitivamente gli occhi”.

Il secondo tema, come detto, è quello dei migranti. “La prefettura, le istituzioni, i politici, stanno facendo diventare la zona di viale Che Guevara, Antognano e San Giorgio una terra di nessuno – denuncia il Comitato – dove l’interesse di un singolo imprenditore soverchia quelli di una comunità. Abbandonati a se stessi, i cittadini della zona, assieme al Comitato, esprimono il loro netto rifiuto e la loro totale avversione all’arrivo di 10 migranti nella zona, onde evitare che davvero si creino problematiche e disagi ulteriori rispetto a quelli che già stanno affrontando”.

“Grigliatore e migranti, i giudici e i politici stanno uccidendo la zona – tuonano – noi restiamo vigili e faremo sentire con forza la nostra voce in ogni sede e con ogni interlocutore, pronti a scendere in strada per difendere il nostro territorio contro ogni persona, pubblica o privata, che ne voglia fare scempio”.

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