Il caso

Albenga, amministratore nella bufera: “buchi” per 250.000 euro in 10 condomini

Questa mattina in un'assemblea i sospetti hanno trovato conferma: bollette e fatture insolute e soldi "spariti"

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Albenga. Un “buco” da 250.000 euro, forse anche di più. E i condomini di una decina di palazzi che si trovano con conti in rosso, bollette insolute e lavori da pagare.

E’ accaduto ad Albenga, dove secondo quanto emerso negli ultimi giorni un noto amministratore, che gestisce o gestiva una decina di grossi condomini in città, avrebbe indebitamente “fatto sparire” ingenti cifre dai conti correnti degli stessi. Il dettaglio è emerso con forza questa mattina, al termine di un’assemblea condominiale in cui le voci che negli ultimi giorni si rincorrevano sotto le torri avrebbero trovato conferma nelle carte.

Sarebbero più di 200 le famiglie coinvolte: tra le “vittime” anche alcune figure molto note in città. L’amministratore avrebbe mancato di versare sui conti le cifre ricevute da diversi condomini, ed avrebbe anche omesso di saldare le bollette ed alcune fatture relative a vari lavori di manutenzione o ristrutturazione. A scoperchiare il “vaso” sarebbe stata l’impresa di pulizie, anch’essa creditrice nei confronti dei condomini di cifre che diventavano via via sempre più consistenti. L’assemblea non ha potuto che “certificare” l’ammanco, e diversi condomini stanno già iniziando a muoversi per vie legali.

A tre anni e mezzo di distanza da un caso molto simile, verificatosi a Savona (allora il “buco” fu di 400.000 euro, leggi l’articolo), ancora una volta centinaia di famiglie si trovano ad affrontare il paradosso di essere doppiamente vittime: non solo riottenere i soldi già versati, infatti, sarà estremamente complicato, ma tutti saranno con tutta probabilità obbligati a pagare nuovamente cifre consistenti per saldare le bollette e le fatture rimaste insolute, pena la sospensione dei servizi e delle forniture.

Nel frattempo l’amministratore, che ha studio ad Albenga, non è rintracciabile: al numero di telefono dello studio non risponde nessuno, e la posta viene regolarmente respinta. Un dettaglio che suscita ulteriore preoccupazione nei condomini.

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