Lo zibaldone

Agostino Rocca, l’imprenditore di origine loanese che conquistò l’Argentina e creò un impero

Lo Zibaldone è la rubrica di curiosità di IVG: ogni mercoledì storia, cultura, aneddoti, riflessioni e scoperte della nostra provincia

Zibaldone

Lo Zibaldone è la rubrica di IVG su storie, racconti, aneddoti e scorci culturali della nostra provincia, curata da Sara Sacco.
Storie… storie… quante storie da raccontare: alcune si scoprono casualmente, altre affiorano prepotenti durante appassionanti ricerche, e poi aneddoti, ispirazioni, pensieri e parole…

Leggendo le storie di emigrazione ligure, e savonese in particolare, pubblicate nelle scorse settimane, mi sono imbattuta nella vita di un personaggio, molto probabilmente sconosciuto al grande pubblico, ma che merita un approfondimento particolare perché sono convinta che dalle biografie di grandi personalità possiamo sempre trarre spunti di riflessione e gli imprenditori di oggi momenti di ispirazione.

Agostino Rocca (classe 1895), appartenente all’antica famiglia di origine loanese di commercianti e banchieri che diede origine a una delle più importanti società armatrici liguri del XIX secolo, rappresenta l’ennesimo legame tra la provincia savonese e l’Argentina. Dopo aver perso entrambi i genitori nel terremoto di Reggio Calabria nel 1908, si trasferisce a Milano dove, dopo aver combattuto come Alpino durante il primo conflitto mondiale, si laurea in ingegneria al Politecnico. Prosegue la propria carriera nel settore metallurgico, nel 1933 diventa amministratore delegato della Dalmine e, nel 1935, dell’Ansaldo di Genova rinnovandone impianti, gestione, formazione professionale e progettazione, organizzando per esempio corsi di riqualificazione per gli operai più anziani (si pensi che all’epoca l’azienda arriva ad occupare 30.000 operai). Nel 1938 Rocca diventa direttore della Finsider e inizia la costruzione degli stabilimenti siderurgici a Cornigliano.

Durante la II Guerra mondiale non aderisce alla Repubblica di Salò e si oppone duramente, e con successo, alla richiesta di trasferimento degli stabilimenti a Kiel in Germania, come pretendevano i Tedeschi. Tuttavia nel 1944 viene epurato proprio per “aver promosso la costruzione dell’impianto siderurgico di Cornigliano” ed arrestato nell’aprile del 1945 con l’accusa di collaborazionismo con il regime fascista, ma subito rilasciato.

Non tutti sanno che…sdegnato e amareggiato, a cinquant’anni, con una straordinaria esperienza alle spalle, il più prestigioso dei nostri imprenditori, con una dozzina di collaboratori di fiducia lascia l’Italia per l’Argentina e nel 1947 vi fonda la “Compania Téchnica Internacional (Techint)”. Due anni dopo si aggiudica la realizzazione del gasdotto da mille chilometri che Juan Peròn voleva vedere realizzato tra la Patagonia e Buenos Aires…. così, richiamando centinaia di operai specializzati della Dalmine e dell’Ansaldo, inizia la sua parabola argentina.

Nel 1948 a 80 km da Buenos Aires, a Campana, costruisce un imponente complesso siderurgico a ciclo integrale, specializzato nella produzione di tubi senza saldatura, locomotori diesel, apparecchi per la distillazione del petrolio… Opera anche in altre cittadine argentine: ad Olavarría costruisce due stabilimenti per materiali da costruzione; a Ensenada un laminatoio a freddo con molo per navi fino a 350.000 ton. di stazza; a Florencio Varela una fabbrica per rivestimenti; ad Avellaneda un impianto per torri di segnaletica e di illuminazione…
Le migliaia di persone, tra maestranze e operai che hanno lavorato in Techint, hanno realizzato in 50 Paesi del mondo oltre 30.000 grandi opere pubbliche, fino a contare un patrimonio attuale da 30 miliardi di euro. L’Italia, capendo in ritardo chi aveva perduto, lo nominò Cavaliere del Lavoro. Agostino Rocca, forse per riconoscenza verso l’Argentina, volle essere naturalizzato argentino e là fu sepolto nel 1978.

Non tutti sanno che…nonostante i successi argentini, Agostino Rocca non si dimenticò delle proprie origini e contribuì alla costruzione dell’asilo nido di Loano.

Lo Zibaldone è la rubrica settimanale di IVG su storia e cultura savonese, in uscita ogni mercoledì: clicca qui per leggere tutti gli articoli

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