Albenga. Da Milano ad Albenga: il progetto City Angels sotto le torri sembra pronto a partire. Dopo mesi di lavori “sottobraccio”, gli annunci da ieri si susseguono sui social network da parte di alcuni dei cittadini che stanno tentando di dare vita anche in terra ingauna agli “angeli della città”: gruppi di cittadini pronti a scendere in strada per aiutare, sorvegliare, impegnarsi insomma a migliorare le cose.
Fondati a Milano nel 1994 dal giornalista e docente universitario Mario Furlan (a sinistra nella foto), sono oggi presenti in 17 città italiane ed a Lugano, in Svizzera. Sono composti da persone maggiorenni di qualsiasi età e nazionalità: ad oggi la metà degli Angels sono donne, ed il 30% immigrati. Si fanno riconoscere grazie al loro abbigliamento, una maglietta rossa ed un basco blu come quello dell’Onu proprio a sottolineare la volontà di essere una forza di pace; per la stessa ragione naturalmente non portano armi.
Per diventare un “Angel”, una volta superato un test psicoattitudinale, si deve superare un corso di formazione durante il quale vengono date nozioni giuridiche, di primo soccorso, alcolismo e tossicodipendenza, di psicologia e di comunicazione. Inoltre vengono impartite lezioni sulle tecniche di squadra e lezioni di autodifesa. Al termine del corso è previsto un esame finale. In media, su dieci aspiranti volontari, sei superano il test psicoattitudinale, tre arrivano all’esame finale e soltanto due lo superano.
Il progetto dovrebbe finalmente diventare realtà anche in terra ingauna il prossimo 9 e 10 settembre, quando ad Albenga si terrà il primo corso per formare il primo gruppo effettivo di volontari. A coordinare il tutto saranno Ermanno Badino ed Adriano Crozza: “Il progetto di creare una sede City Angels ad Albenga si sta realizzando, ci stiamo organizzando col Comune – spiegano – E’ un impegno sociale che prende vita, abbiamo la prima squadra e cerchiamo volontari: persone di qualsiasi età, sesso e religione che abbiano voglia di impegnarsi a cercare di cambiare le cose, a migliorare un po’ la situazione senza chiacchiere e senza nascondersi dietro una tastiera per lamentarsi”.
Persone, insomma, che scendano in strada e si mettano in gioco. “Ammetto che all’inizio ho avuto dei dubbi – ammette Badino – ma ora che siamo vicini alla realizzazione e che si stanno tirando le somme, devo ammettere che mi piace e che ci sono degli ottimi presupposti per rendersi utili con i fatti. Purtroppo mi piacerebbe che aderisse molta più gente, o che almeno si interessasse di più per capire cosa stiamo facendo. So che ci saranno i soliti critici da bar o da tastiera, che dubiteranno della cosa – ammette il coordinatore – ma a questi rispondo già dicendo che per lo meno noi stiamo provando a cambiare le cose. Non ci limitiamo a parlare e guardare, noi saremo in strada attivi e pronti”.
Bando però a qualsiasi malinteso: “I City Angels offriranno il loro aiuto in vari ambiti sociali, secondo le esigenze del territorio. Non saremo squadristi, che vanno in giro armati di manganelli a picchiare la gente, ma offriremo un supporto utile alle persone in difficoltà e un presidio di sicurezza a supporto degli organi di polizia. L’organizzazione è apolitica e pacifista”.
“Chiunque voglia partecipare può venire nel mio studio o contattarmi direttamente – conclude Badino – ci sarà da versare una quota annuale di 45 euro che servirà per l’assicurazione. Qualcuno si chiederà: ‘ma devo pagare per fare il volontario?’… la risposta è no, ma almeno si è coperto da assicurazione e patrocinati in caso di bisogno”.