Rassicurazioni

Ospedale di Albenga, Toti e Viale: “Il pronto soccorso riaprirà grazie ai privati” fotogallery

"L'integrazione pubblico-privato è la strada giusta e naturale per la nostra sanità: non si chiuderà nulla e non ci saranno aumenti dei ticket"

Albenga. “L’ingresso della sanità privata potrebbe essere la strada giusta per l’efficientamento della sanità della nostra regione. Cairo, Albenga e Bordighera sono i principali presidi su cui intendiamo intervenire. Questo permetterà di dare ai cittadini servizi in più rispetto a quelli forniti attualmente, tra cui la stessa riapertura del pronto soccorso di Albenga”.

Queste le parole del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti durante l’incontro sull’ospedale di Albenga in corso presso la sala consiliare del Comune: presente anche l’assessore regionale alla sanità Sonia Viale, oltre al direttore generale della Asl 2 Eugenio Porfido.

“Questa città conosce già la sanità privata grazie al reparto di ortopedia privata e non credo che i cittadini abbiano un sentimento negativo nei confronti del privato viste le proteste conseguenti alla chiusura dell’ex Gsl. Da qui al 2020 mi auguro che in Liguria la sanità privata convenzionata sia superiore al 2 per cento: per la privatizzazione la pratica in corso sarà chiusa nel corso dell’inverno 2018 o massimo nelprimo semestre 2019. È un bando complesso e ci sono i tempi tecnici dei ricorsi di cui tenere conto” ha aggiunto ancora Toti.

“Non ci sarà alcuna concorrenza, ma la creazione di un sistema che permetterà di migliorare i servizi. In campo si cono sette soggetti di assoluto rilievo che hanno manifestato interesse per il bando, tra cui uno francese che è uno dei colossi europei della sanità privata”.

“Il nostro obiettivo è un ospedale di Albenga più efficiente ed efficace. Siamo pronti a ripeterlo anche ai cittadini in un incontro pubblico. La gente non ha nulla da temere: non ci saranno chiusure di reparti né aumenti del ticket sanitario. Alla gente dobbiamo dare informazioni corrette”.

“Le autorità locali saranno costantemente informate su ogni passaggio dell’iter burocratico. È un percorso lungo e faticoso ma va avanti, con l’obiettivo di migliorare e rendere più efficienti la nostra sanità anche in relazione all’attuale quadro di finanza pubblica”.

Nel corso del confronto che si è svolto in sala consiliare medico Teresiano De Francheschi ha riferito: “Perplessità di tipo puramente numerico più che ideologico: mi sfugge come in una situazione in cui l’ospedale costa e produce 25 milioni di euro un privato possa accettare di sostenere una situazione in cui possa fare economie ma anche acquisti con un budget analogo. Temo che quando verranno fatti i budget i privati si tireranno indietro. E come mai non è stata presa in considerazione l’ipotesi di fare diventare Albenga una parte del grande ospedale del ponente col Santa Corona?”. Il presidente Toti ha risposto: “Il privato saprà fare i suoi conti e se avessimo parlato di accorpamento le reazioni sarebbero state anche ben più calde”. Un tema sul quale si è soffermato anche il direttore generale Asl 2 Eugenio Porfido: “E’ di fatto impossibile avere un Dea su due padiglioni a 20 chilometri di distanza tra loro” ha detto, specificando la non fattibilità di incorporare Albenga con Pietra.

E sui restanti dubbi espressi anche durante l’incontro albenganese: “La sanità privata non dà garanzie? Le decine di migliaia di liguri che ne usufruiscono provano il contrario” ha concluso Toti.

incontro ospedale albenga

E l’ex sindaco albenganese e attuale consigliere di minoranza della Lega Nord Rosy Guarnieri ha evidenziato: “La Regione deve programmare la sanità regionale e assumersene la responsabilità. Non sono favorevole alla sanità privata. Specie se mescolata al pubblico. Ma non dico nemmeno che il privato non deve operare nella sanità. Ma non sono soddisfatta di questo programma. Vorrei sapere se il privato farà solo prestazioni pubbliche o anche private”. E il presidente Toti ha risposto: “La riapertura dei pronto soccorso é uno dei requisiti fondamentali per la assegnazione della gestione: su questo non ci sono dubbi”.

Il sindaco Giorgio Cangiano ha così riassunto l’esito dell’atteso confronto con la Regione: “Non certo soddisfatto, anche se oggi è stato fatto un primo passo di dialogo per capire il reale piano sanitario per l’ospedale di Albenga: è stato confermato l’arrivo dei privati, una cosa sulla quale ribadisco la mia contrarietà, tuttavia se la scelta della Regione è in questa direzione abbiamo il diritto di sapere esattamente cosa ci aspetta e ottenere garanzie fondamentali per il futuro della sanità albenganese e del comprensorio ingauno”.

“Intanto il mantenimento di alcuni reparti essenziali, in primis il pronto soccorso e il servizio di emergenza-urgenza che deve tornare ad essere pienamente funzionante e in linea con le esigenze sanitarie del territorio, ma non solo, tutto l’apparato di servizi e assistenza deve essere tutelato, senza depauperamenti che andrebbero a danno dei cittadini”.

“Per questo chiediamo un nuovo confronto pubblico con la Regione e la stessa Asl 2, aperto alla cittadinanza: il governatore lo ha promesso e ha fornito una data per i primi di settembre: lì capiremo nei dettagli il piano per l’ospedale di Albenga, per il quale siamo pronti a dare battaglia per non privare un intero comprensorio di servizi sanitari essenziali” ha concluso Cangiano.

E sui reparti e sui servizi sanitari tirati in ballo dal sindaco ha risposto il direttore generale della Asl 2 Eugenio Porfido: “Su Albenga possiamo confermare che resteranno medicina, chirurgia, ortopedia, pronto soccorso e il comparto della diagnostica”.

ospedale albenga

E proprio da Albenga l’assessore regionale alla sanità Sonia Viale si è soffermata sull’ascesa della Regione Liguria nell’ambito delle performance sanitarie, arrivando al terzo posto in Italia, recuperando dieci posizioni: la Liguria, in particolare, si posiziona nell’Area di Eccellenza dopo Toscana e Lombardia, superando Veneto e Emilia Romagna. Se si considera il giudizio espresso solo dagli stakholder delle Regioni in equilibrio di bilancio, escludendo quindi quelle in piano di rientro, la Liguria conquista la medaglia d’oro, posizionandosi prima in classifica.

“Sono molto soddisfatta per questo ottimo risultato – aggiunge la vicepresidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Sonia Viale – che arriva nell’anniversario del mio insediamento, avvenuto il 7 luglio del 2015. In soli due anni abbiamo riportato la Liguria nell’area di eccellenza, superando addirittura Veneto ed Emilia Romagna. È la conferma – prosegue – che il percorso avviato è quello giusto e che le riforme messe in campo, grazie anche alle azioni di coordinamento e razionalizzazione della spesa realizzate da Alisa, hanno già prodotto importanti risultati positivi, testimoniati dal giudizio degli stakehoders”.

“Continuo a ritenere – conclude il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – che il nostro sistema sanitario ligure sia di assoluta eccellenza e questi dati lo confermano. Abbiamo scalato dieci posizioni nel ranking delle migliori sanità del paese: è un risultato straordinario che ci rafforza nell’idea che siamo sulla strada giusta ma non deve farci dormire sugli allori perché il nostro obiettivo è arrivare primi, anche se è stata onestamente una corsa di grande qualità e impegno”.

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