Albissola Marina. Grande successo di pubblico per la riapertura della Cappella della Misericordia di Villa Faraggiana, in occasione del Voxonus Festival, giunto alla sesta edizione e nato dall’idea del direttore artistico Claudio Gilio.
Festival che è quest’anno al suo quarto appuntamento: domenica 30 luglio, nella Galleria di Villa Faraggiana alle ore 21:15, sarà protagonista il Voxonus Ensemble diretto da Filippo Bressan. Il titolo della serata sarà “I prìncipi del Barocco”, tutta dedicata a Handel e Vivaldi.
I due geni musicali barocchi sono accostati in un programma molto allegro e all’insegna della cosiddetta “musica a programma”, anche se forse il termine è più propriamente ottocentesco e romantico, allorquando il “programma” trovava piena ed autonoma forma nei “poemi sinfonici”. Nel Barocco si tratta ancora di musica di tipo “imitativo”, idealmente legata alle origini che potremmo fissare in Francia e addirittura nel ‘500, con la fondamentale opera di Clement Janequin “Le chant des Oiseaux” (del 1529).
Gli intenti non erano poi tanto diversi sia in Handel che in Vivaldi, i quali volevano descrivere i suoni della natura e i versi degli uccelli. Sarà quindi interessante ascoltare come i due “prìncipi”, uno tedesco e uno italiano, hanno reso il canto del Cucù, uccello che sembra particolarmente preferito dai musicisti: già presente in Janequin, lo ritroviamo protagonista in Girolamo Frescobaldi (“il Capriccio sopra il Cucco” 1626), Bernardo Pasquini (“Toccata con lo scherzo del cuculo” inizi del ‘700) nonché in Louis Claude Daquin (“le Cocou”, 1735).
A questi esempi sembra particolarmente ispirarsi Georg Friedrich Handel (1685 – 1759) nel suo Concerto n.13 in fa maggiore per organo “Il Cucù e l’Usignolo”, del 1739. Di Antonio Vivaldi (1678 – 1741) ascolteremo invece il Concerto per violino in la maggiore “Il Cucù”, Rv 335, che ebbe travagliata composizione, iniziata prima del 1717 e ripresa nel 1735. Il Voxonus Ensemble ha ricostruito il brano originale basandosi su un manoscritto del 1759.
Completano il programma il Concerto n. 4, opera 4, per organo di Handel (composto nel 1735) e il Concerto per violino in mi minore RV 275 di Vivaldi (del 1717) di cui ricorrono i 300 anni dalla pubblicazione.
Il programma è eseguito come sempre su strumenti d’epoca e con prassi filologicamente informata. Torna quindi a dirigere l’Ensembe Filippo Maria Bressan, specialista di questo repertorio, una delle bacchette italiane più osannate degli ultimi anni, a volte definito, nelle sue tournée all’estero, l'”Eliot Gardiner italiano”. In grande evidenza nel programma il violino di Maurizio Cadossi, spalla dell’Orchestra Sinfonica di Savona e sopraffino interprete ben noto oramai al pubblico del festival, e l’organo, suonato da Valentino Ermacora, eclettico musicista che costruisce anche copie di strumenti antichi. Userà un cosiddetto organo “positivo” (o “da camera”) cioè un piccolo organo a canne, dotato di un unica tastiera.
Il suo nome deriva dal latino ponere, “collocare”, in quanto è trasportabile. Nato alla fine del Medioevo, nel ‘600 vede l’aggiunta di registri come il “bordone”, presente nell’organo usato nel concerto. Questo tipo di strumento si diffuse in particolare in Germania, in cui prende il nome di “Truhenorgel”, cioè a “cassapanca”, con tre registri: Principale, Flauto e Bordone. Vede la presenza di ben 165 canne, tutte in legno di rovere. L’Ensemble è inoltre composto da Claudia Monti, violino; Enrico Gramigna, violino; Claudio Gilio, viola; Pietro Trevisiol, violoncello; Federico Bagnasco, violone.