Noli. Utilizzare la vecchia galleria ferroviaria, in una sola direzione, mantenendo per l’attuale tracciato per l’altro senso di marcia. E’ la proposta dei Verdi Savonesi per risolvere il problema di Capo Noli in alternativa all’attuale progetto di tunnel.
“I Verdi nolesi e finalesi, in vista di decisioni non più rinviabili relative alla viabilità costiera, dopo consultazioni e valutazioni tecniche, ritengono debba essere accantonato il progetto attuale del discusso tunnel che, con ingresso in prossimità dell’Hotel Capo Noli, dovrebbe sbucare dopo il tratto a curve proprio all’inizio della discesa per Varigotti. L’uscita del nuovo tunnel è progettata in un punto che le carte geologiche indicano fortemente instabile, tale da non garantire la sicurezza nonostante gli enormi investimenti e gli inevitabili danni ambientali” spiega Gabriello Castellazzi, portavoce dei Verdi della provincia di Savona.
“I Verdi ritengono che debba invece essere presa in seria considerazione una proposta alternativa avanzata nel maggio scorso a Noli, durante una pubblica assemblea, dall’Ing. Ferrario: la possibilità di utilizzare, per il transito dei veicoli, la vecchia galleria ferroviaria, in una sola direzione (da levante verso ponente) e il mantenimento, per la direzione opposta, dell’attuale strada scavata nella falesia, associata ad una pista ciclabile. Le gallerie dell’ex-ferrovia costiera ligure sono già utilizzate per il transito automobilistico, con spese ridotte, in altri tratti lungo la Riviera (Sestri Levante, ecc.) e alcune di queste sono di lunghezza anche superiore a quella che collega Noli e Varigotti. Gallerie adattate con poca spesa al traffico veicolare e che garantiscono la necessaria sicurezza. Le tubazioni delle acque nere, sistemate nel vecchio tracciato ferroviario, collegate al depuratore di Savona, non dovrebbero essere spostate perchè possono rimanere senza problemi sotto l’asfalto stradale della galleria” proseguono i Verdi.
“Con gli ingenti capitali risparmiati si potranno realizzare opere capaci di garantire maggior sicurezza nel tratto stradale scavato nella falesia e affacciato sul mare. L’attuale Sindaco di Noli ha giustamente considerato che in presenza di frane anche piccole, ma su di un tratto di strada non più sotto responsabilità ANAS, il Comune non avrebbe alcuna possibilità di intervenire con le proprie limitatissime risorse finanziarie ed il percorso a mare rimarrebbe chiuso per un tempo indefinito. Se, nonostante le opere di messa in sicurezza, si verificassero interruzioni, l’ANAS sarebbe costretta a intervenire come avviene in tutti i numerosi passaggi a rischio della Statale Aurelia che si trovano in prossimità di pareti rocciose (ad es. in prossimità del promontorio della Caprazoppa in Finale Ligure, ad Alassio nel tratto tra Albenga e il porto turistico, ecc.).
In caso di interruzione della viabilità al Malpasso, il transito nella vecchia galleria sarebbe garantito in senso alternato con un semplice impianto semaforico, per tutto il periodo del lavori di consolidamento , garantendo i collegamenti con Varigotti” aggiunge Castellazzi.
In ultimo i Verdi hanno voluto anche raccontare la storia dell’attuale strada di Capo Noli: “Non tutti sanno che con il 2017 ricorre il duecentesimo anniversario dell’apertura della galleria di Capo Noli( 1817-2017). L’opera venne realizzata per merito di due figure storiche, importanti nel contesto savonese: il Conte Chabrol de Volvic (valido ingegnere,costruttore di ponti e strade) che nominato da Napoleone,dopo la campagna d’Egitto, Prefetto di Savona dal 1806 al 1812 decise di programmare una serie di grandi lavori per migliorare la viabilità sulla costa. Dopo Chabrol, richiamato da Napoleone a Parigi nel 1812, il finalese Giorgio Gallesio,sotto il nuovo regime monarchico e per conto del Regno di Sardegna, dal 1814 si occupò dei complicati problemi della viabilità savonese e tra questi la prosecuzione dei lavori per il superamento del Malpasso, fino ad allora difficilissimo da attraversare. Nel 1817, con l’apertura della galleria di Capo Noli e del passaggio adiacente scavato nella roccia (gli operai lavoravano sospesi a robuste funi), venne garantito il percorso breve da Noli a Varigotti ( con lo spazio per il transito di un cavallo). Dopo altri due anni di lavori, nel 1819, si riuscì a far passare una carrozza e da ogni parte accorsero illustri visitatori per ammirare un’opera di ingegno che stupisce ancora oggi per il suo perfetto equilibrio con il paesaggio”.