Questo è il teatro!

Successo per “Un marito per due” della Compagnia Teatrale San Paolo di Savona, divertimento e risate a non finire

Equivoci, doppi sensi e tanta ironia nella nuova commedia del gruppo

Un marito per due Compagnia Teatrale San Paolo Savona

Savona. Pubblico esilarato al Salone Teatro “Chiara Badano” della Parrocchia San Paolo per la divertentissima e frizzante commedia “Un marito per due”, il nuovo spettacolo della Compagnia Teatrale San Paolo, che l’ha messo in scena ieri sera, davanti ad oltre cento persone e con la regia di Simone D’Angelo, a conclusione del ciclo di iniziative per la festa patronale della comunità.

Tratta da “Taxi a due piazze” di Ray Cooney, importante autore del teatro inglese ed europeo, “Un marito per due” è un libero adattamento in salsa tutta savonese dai toni vivaci e colorati. Una scoppiettante commedia, piena di battute, doppi sensi e ironia che ha raccolto grandi consensi e commenti positivi tra gli spettatori, tra i quali anche il vescovo emerito di Savona Noli monsignor Vittorio Lupi.

La trama, complicata ma resa snella e scorrevole dai dialoghi, narra la vita di Carlo Parodi (Mimmo Mafera), di professione tassista, sposato felicemente con Cecilia (Cecilia Nocco), con la quale vive in un appartamento di piazza Torretta a Savona. Sembrerebbe una tranquilla vita di coppia se Carlo non fosse felicemente sposato anche con Giovanna (Giovanna Mantellassi) e condividesse con lei un appartamento di piazza Madonnetta, sempre a Savona. Carlo, infatti, è bigamo in quanto ha sposato la prima moglie in chiesa e appena sei mesi dopo la seconda con rito civile in Municipio. Seguendo una precisa pianificazione di orari e turni di lavoro, sia suoi che delle sue mogli, riesce a nascondere la verità per ben due anni godendosi una vita coniugale movimentata ma appagante. Ovviamente nessuna delle due è a conoscenza dell’esistenza dell’altra.

Un brutto giorno la vita del gaudente tassista finisce in quanto, per salvare un’anziana signora da uno scippo, riceve una brutta botta in testa che lo costringe, privo di sensi, al ricovero in ospedale. Al suo risveglio e ancora confuso Carlo fornisce ad un infermiere l’indirizzo della prima moglie e ad un impiegato dell’ospedale quello della seconda. La denuncia di rapina e violenza di Carlo Parodi viene inoltrata a due differenti commissariati di polizia, che a loro volta si attivano mandando ad indagare sull’accaduto due diversi ispettori, Vitozzo (Vito D’Ambrosio) e Stefanoni (Stefania Arleo).

La faccenda si intrica dato che la stampa, avvisata dell’accaduto, manda a casa di Carlo una giornalista (Giulia Binoshaj), la quale scatta una fotografia del tassista accanto ad una delle sue mogli che verrà pubblicata sulla prima pagina del Secolo XIX. Questa ingarbugliata vicenda fa nascere equivoci, coincidenze, bugie e continue mistificazioni delle verità che, con un ritmo incalzante e a dir poco infernale, la ingarbuglieranno fino alla conclusione inaspettata ma non per questo non spassosa e travolgente.

Da annoverare nell’intreccio anche la “fraterna” complicità tra Carlo e l’amico (e spalla) Franco Vaccaro (Salvatore D’Angelo) e i simpatici “siparietti” con il vicino gay del piano di sopra Andrea “Andy” Brachetti (Andrea Palermo). Originale e spettacolare anche la scelta di far eseguire dal vivo, alla tastiera, le colonne sonore dello spettacolo al giovane Stefano Mafera.

“Vogliamo ringraziare tutti per questa magnifica serata – dichiara la direzione artistica – in primis gli attori, che hanno dato prova del loro talento e affiatamento, i tecnici, dall’assistente di scena Gabriella Pisu alla truccatrice Taby Narpelli ai siparisti Edoardo e Paolo, e infine tutti coloro che hanno contribuito all’allestimento scenico”.

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