Savona. “Domenica 18 giugno sulla spiaggia della Margonara affollata, con numerose famiglie di savonesi e di turisti, non c’erano servizi igienici e il lido era pieno di spazzatura. E questo, nonostante la pulizia della spiaggia, in stagione turistica, sia prevista tra i compiti del Comune. Aver lasciato in quelle condizioni una spiaggia così frequentata, suscita retropensieri poco rassicuranti”. Lo denuncia la consigliera comunale di “Noi per Savona – Verdi”, Daniela Pongiglione.
“Le ultime due spiagge libere a est della città devono essere salvaguardate e tutelate, non solo per motivi affettivi e per le emozioni e i ricordi ad esse collegati – sostiene – Nel 1998, il Gruppo ‘Noi per Savona’, con l’allora consigliere comunale Domenico Buscaglia, si oppose duramente al progetto iniziale relativo alla zona della Madonnetta. In quel periodo era in fase di progettazione anche l’Aurelia bis che, non a caso, prevedeva un collegamento tra il campo da golf di Grana e il porticciolo di Margonara. Da allora abbiamo continuato a opporci a entrambi gli insensati progetti, esprimendo chiaramente i nostri ‘no’, senza ricorrere ad assenze strategiche o a dichiarati errori nella votazione”.
“Le nostre motivazioni – chiarisce Pongiglione – sono di tipo ambientale, urbanistico e politico. La zona della Margonara e del Molo verde rappresenta l’ultimo scampolo pregiato di costa, ed è un habitat importante per numerosi organismi marini. Riteniamo che non si debba assolutamente costruire sul Demanio e su terreni vergini, tanto meno sulla spiaggia. La proposta relativa al Molo verde presenta contraddizioni al suo interno: come si può definire ‘lido balneabile’ la spiaggia inserita tra la piattaforma di Mondo Marine e il porticciolo (destinato non solo a velisti)? Al momento non esistono progetti relativi a quella zona che abbiano seguito il previsto iter procedurale. Le proposte avanzate da Enti non istituzionali non devono essere utilizzate come grimaldello per impostare soluzioni che devono essere partecipate e discusse dai cittadini”.
“Troppi interessi (alcuni legittimi) risultano concentrati in un’area assai limitata – sottolinea Pongiglione – Per dare adeguate risposte sarebbe necessaria un’impostazione nuova e lungimirante delle aree portuali (compresi gli Alti Fondali) con interventi meno impattanti, in zone meno delicate. Noi riteniamo che il Piano Urbanistico Comunale sia sovraordinato rispetto al Piano Regolatore Portuale: il Porto è ospite del Comune e non il contrario. E’ perciò necessario che tutti i progetti che riguardano la Città (compresi quelli relativi alle spiagge) vengano esaminati e discussi nelle sedi istituzionali: Commissioni consiliari e Consiglio comunale”.
“Infine – conclude – c’è da rilevare che la Sentenza del Consiglio di Stato (relativa al ricorso dell’ing. Gambardella) offre ancora spazi di manovra per la soluzione urbanistica dell’ambito, in difesa degli interessi della collettività”.