La storia

Savona, il caso del 63enne Bruno Vescio approda in Comune: “Fermare lo sfratto di Opere Sociali”

Interrogazione di Simona Saccone, che insieme a Spagnoletti scrive una lettera a Opere Sociali: "Cerchiamo una mediazione condivisa"

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Foto d'archivio

Savona. Una interrogazione in consiglio comunale, ma anche una lettera alle Opere Sociali. Questi i due strumenti scelti da Bruno Spagnoletti (coordinatore regionale di EnMarcheLiguria) e Simona Saccone (consigliere comunale ex di maggioranza ed oggi responsabile ligure delle Politiche Sociali dell’Unione Generale de Lavoro) per porre l’attenzione sul caso umano del 63enne Bruno Vescio.

L’uomo, raccontano, da oltre due anni passa le sue giornate in pochi metri quadrati, di proprietà delle Opere Sociali, per accudire i suoi tre cani (Toby, Gaia e Lupa Caya), tenere pulita l’area e coltivare qualche verdura di stagione. “La sua attuale residenza (per usare un eufemismo) giornaliera ci risulta non sia stata una sua arbitraria scelta ma ‘convenuta’ con Personale dell’Ente quando viveva in una pseudo abitazione di Zinola – raccontano in una lettera indirizzata al presidente di Opere Sociali Giovanni De Filippi, all’amministratore unico Lorena Rambaudi e ai componenti del Cda Pietro Li Calzi, Ilenia Porro, Claudio Sabattini e Loredana Scalmana – Ci risulta altresì che ogni sera e notte Bruno si rechi in bus a Savona per riposare nel dormitorio della Caritas”.

“E’ pubblicamente noto – proseguono Spagnoletti e Saccone nella lettera – un orientamento dell’Ente ad allontanare il signor Bruno dall’area prima concessa. Se un siffatto ‘orientamento’ venisse da voi confermato, le decisioni conseguenti arrecherebbero gravissimo disagio psichico a Bruno e al suo difficile equilibrio di vita. Bruno Vescio è un anziano segnato dalla vita dura di clochard, non percepisce alcun assegno previdenziale né alcun contributo erogato dai servizi sociali ma vive di stenti e di aiuti amicali. In questo quadro, non possiamo non esprimervi tutta la nostra preoccupazione per le ricadute della vostra eventuale decisione di ‘allontanamento’ e la nostra ferma opposizione a una siffatta irricevibile soluzione del caso umano”.

“Il signor Bruno Vescio ha esplicitamente chiesto il nostro aiuto e il nostro intervento nel patrocinare le sue ragioni – rivelano – Dopo aver verificato di persona la situazione e fatto visita al signor Bruno e aver ottenuto la sua delega, siamo a richiedervi un cortese urgente incontro per trovare, se possibile, una mediazione condivisa e una soluzione solidale e percorribile che riesca a conciliare le vostre necessità e le criticità di vita e esistenza di Bruno e dei suoi tre cani”. Un incontro immediatamente accordato, che si svolgerà giovedì alle ore 10 presso le Opere Sociali di via Paleocapa.

Sul tema, Saccone ha anche presentato una interrogazione in consiglio comunale per sapere dal sindaco “se è a conoscenza della storia e dello stato al limite della deprivazione di Bruno Vescio e su quali azioni intende intraprendere per alleviarne le sofferenze […] Se ritiene di intervenire, con decisione e tempestività, sulla presidenza di Opere Sociali per bloccare l’assurda decisione di sfrattare il soggetto implementando il suo disagio sociale e la sua sofferenza” e “Quali azioni intende intraprendere per trovare speditamente soluzioni alternative, condivise e umanamente sopportabili per dare definitiva soluzione al triste caso”.

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