Borghetto Santo Spirito. Sarà giudicata con un rito abbreviato condizionato all’acquisizione di documentazione medica Valentina Burastero, la quarantenne loanese finita in manette qualche settimana fa con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione dopo aver forzato un posto di blocco sulla via Aurelia a Borghetto.
La donna era stata processata per direttissima ed il giudice aveva rinviato il processo ad oggi proprio per consentire al difensore della donna di valutare il rito alternativo da richiedere. Il processo è stato quindi rinviato al prossimo settembre.
Valentina Burastero (che è la mamma di Alessio Alamia, il ragazzo che lo scorso 7 aprile ha ucciso con cinquanta coltellate l’ex fidanzata Janira D’Amato a Pietra Ligure) era stata arrestata dai carabinieri al termine di una rocambolesca fuga in auto lungo l’Aurelia. La donna viaggiava con un’altra persona, che era riuscita poi a scappare a piedi, su una vettura risultata rubata. I militari gli avevano imposto l’alt, ma i due non si erano fermati ed erano fuggiti fino a quando il veivolo non era finito in un vicolo cieco in via Vecchia Stazione.
A quel punto la donna era stata bloccata e dalla sua borsa erano saltati fuori anche documenti e un tablet rubati su un’auto a Ceriale. Durante la prima udienza del processo il giudice aveva convalidato l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale e non quello per ricettazione (perché aveva ritenuto non ci fosse la flagranza di reato), ma l’imputata aveva comunque dato il consenso ad essere giudicata anche per questa seconda contestazione. Al termine dell’udienza la quarantenne era tornata in libertà con l’obbligo di presentazione quotidiano nella caserma dei carabinieri di Pietra Ligure.