Lo zibaldone

Noli presentata ai turisti di 100 anni fa nella guida di viaggi di Walter Tyndale

Lo Zibaldone è la rubrica di curiosità di IVG: ogni mercoledì storia, cultura, aneddoti, riflessioni e scoperte della nostra provincia

Zibaldone

Lo Zibaldone è la rubrica di IVG su storie, racconti, aneddoti e scorci culturali della nostra provincia, curata da Sara Sacco.
Storie… storie… quante storie da raccontare: alcune si scoprono casualmente, altre affiorano prepotenti durante appassionanti ricerche, e poi aneddoti, ispirazioni, pensieri e parole…

Non tutti sanno che…

Ricordate che qualche puntata fa avevamo fatto conoscenza di Walter Tyndale, pittore inglese nonché autore della guida illustrata di viaggi “An Artist in the Riviera” pubblicata nel 1915 dopo aver attraversato la Liguria?

Ebbene proseguiamo idealmente quel viaggio di oltre un secolo fa…

Tyndale paragona Noli a San Gimignano “delle belle torri”, affermando però che ai tempi di Dante sicuramente la località ligure aveva più torri di quelle costruite nel paese toscano. Ne cita 72, di cui 63 andate distrutte: la costruzione delle torri era diritto riservato alla sola nobiltà prima, poi anche ai ricchi mercanti che riuscivano ad equipaggiare un galeone a proprie spese. Denota inoltre che anche le strade sono più strette rispetto a quelle di San Gimignano, mentre le case sono collegate da leggeri rinforzi sospesi.

Non ci sono chiese di particolare interesse agli occhi del turista ad eccezione della antica basilica di San Paragorio, che sorgeva nell’estremità occidentale, al di fuori le mura, costruita nel IX secolo sulle rovina di un antico luogo di culto paleocristiano.

Originario di Noli, Paragorio aveva combattuto come soldato nelle legioni romane di Diocleziano in Africa, si era convertito al Cristianesimo ed era morto martire in quanto missionario in Corsica. Successivamente le sue ceneri vengono traslate a Noli dove gli abitanti costruiscono una basilica a lui dedicata, riconoscendolo come il Santo patrono della città, che viene scelta come cattedrale della Diocesi di Noli nel 1239.

Passano i secoli e si ha la necessità di avere un luogo di culto più ampio e sicuro, all’interno delle mura: viene quindi costruita l’attuale Concattedrale di San Pietro e dal 1572 il santuario di San Paragorio rimane trascurato per secoli, mezzo sepolto da detriti. Solo nel 1890 San Paragorio viene recuperato e riconosciuto come monumento nazionale dal governo italiano.

L’allora canonico Don Luigi Descalzi era colui che aveva cura della cattedrale: archeologo erudito e storico, aveva raccolto anni di ricerche nella voluminosa “Storia di Noli”, appena pubblicata. L’illustratore inglese dichiara di avere un debito di gratitudine nei confronti dello prelato-storico per le piacevoli ore trascorse a parlare delle vicende storico-leggendarie della cittadina.

Dopo aver descritto l’architettura romanica della chiesa nei minimi dettagli, lo scrittore si lamenta però di non aver spazio sufficiente per dipingere un disegno soddisfacente, mentre la mancanza di luce rende impossibile dipingerne gli interni…

Non tutti sanno che… la Cattedrale di San Pietro è conosciuta anche come Chiesa di San Pietro dei Pescatori perché nel XIII secolo la prima costruzione dell’edificio religioso avvenne grazie al tributo di parte del pesce pescato nei giorni festivi.

Non tutti sanno che… gli scavi che nel 1887 portarono alla luce l’aspetto originario della Basilica di San Paragorio sono opera dell’archeologo, architetto e pittore portoghese Alfredo D’Andrade, Sovrintendente alle Belle Arti di Liguria e Piemonte, il cui nome è legato anche alla realizzazione del Borgo e della Rocca Medievale di Torino al Parco Valentino per l’Esposizione generale italiana del 1884, nonché ai restauri della Sacra di San Michele in Val di Susa, del Battistero di Albenga e della Chiesa di San Pietro ad Albisola.

Lo Zibaldone è la rubrica settimanale di IVG su storia e cultura savonese, in uscita ogni mercoledì: clicca qui per leggere tutti gli articoli

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