Accuse cadute

A giudizio per il pestaggio di un buttafuori dei “Soleluna”: assolti

Secondo la difesa quella sera erano stati al locale, ma non parteciparano all'aggressione poi culminata con l'esplosione di alcuni colpi di pistola in aria

tribunale savona

Albissola M. Secondo l’accusa, il 23 marzo del 2013, erano rimasti coinvolti nel movimentato episodio avvenuto nella discoteca “Soleluna” di Albissola Mare dove un buttafuori era stato minacciato con una pistola e poi aggredito brutalmente da alcuni ragazzi che gli avevano procurato una frattura alla tibia. Questa mattina però due ventiseienni savonesi, Massimo M. e Luca P., sono stati assolti per non aver commesso il fatto dall’accusa di lesioni volontarie gravissime.

Gli imputati, che erano difesi dagli avvocati Massimo Badella, Amedeo Caratti e Tiziano Gandolfo, avevano sempre respinto le accuse spiegando di non aver partecipato al pestaggio. In particolare i due giovani avevano ammesso di essere andati ai Soleluna, ma senza poter entrare perché respinti all’ingresso. Contro di loro c’era la testimonianza della vittima dell’aggressione, R.F., 49 anni, che agli investigatori aveva detto di aver riconosciuto, anche attraverso un fotosegnalamento, Massimo M. e Luca P. come due dei partecipanti al pestaggio.

Secondo la tesi della difesa, però, quei due ragazzi non erano rimasti assolutamente coinvolti nell’episodio violento che, dopo la rissa, era culminato con lo sparo di alcuni colpi di pistola in aria a scopo intimidatorio da parte di un marocchino, un albanese e un colombiano (tutti identificati e che per questa vicenda avevano patteggiato). L’avvocato Badella (legale di Massimo M.) ha sostenuto proprio che il suo assistito fosse stato erroneamente identificato dalla vittima soltanto perché, effettivamente, quella sera era stato all’ingresso del locale.

Una tesi che, evidentemente, è stata accolta anche dal giudice che ha deciso di assolvere entrambi gli imputati (il pm aveva chiesto invece una condanna ad un anno e sei mesi di reclusione).

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