Ceriale. Si sta per concludere con un lieto fine la vicenda di Renato Ronchetti, il giostraio di Ceriale sfrattato dal lungomare Pineta a Ceriale protagonista di una battaglia iniziata lo scorso 18 maggio, quando si era incatenato davanti alla sua giostra dopo aver ricevuto il decreto prefettizio che gli imponeva la rimozione della struttura: l’uomo si era anche incatenato con moglie e figlio, minacciando uno sciopero della fame e della sete se non fosse stata risolta la sua situazione.
Ad annunciarlo il consigliere di minoranza Luigi Giordano: “Grazie anche alla mobilitazione del sottoscritto e dei cerialesi e dei turisti ospiti della nostra cittadina (che in centinaia hanno sottoscritto la petizione promossa per sensibilizzare l’amministrazione a trovare un compromesso) ora il giostraio potrà riprendere la sua attività”.
Questo è stato possibile grazie ad un piccolo escamotage: “A causa della sua ‘inadempienza burocratica’ Ronchetti non avrebbe più potuto esercitare l’attività di giostraio a Ceriale per i prossimi due anni. Il problema è stato aggirato facendo intestare la licenza relativa allo spettacolo viaggiante al figlio di Ronchetti, il quale (da nuoto titolare) ha fatto richiesta di occupazione di suolo pubblico per tre giochi”.
Gli uffici comunali hanno ritenuto di accogliere la richiesta presentata e così oggi Ronchetti e i suoi collaboratori hanno avviato il montaggio delle giostre: “La prossima settimana – aggiunge Giordano – si riunirà la commissione interna che dovrà dare l’ultimo benestare. Salvo sorprese, nei prossimi giorni Ronchetti potrà far ripartire le giostre”.
Per Giordano la positiva conclusione della vicenda di Ronchetti rappresenta un motivo di soddisfazione: “Al di là delle sue inadempienze dal punto di vista dei permessi, sarebbe stato grave il fatto che il giostraio non potesse più svolgere la propria attività dopo quarant’anni di presenza nella nostra cittadina. La mobilitazione del mio gruppo di minoranza e di tanti residenti e turisti di Ceriale ha dato i suoi frutti”.