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Ferrovie Piemonte – Liguria, i Verdi: “Situazione critica, mancano gli investimenti”

"La privatizzazione invasiva ha prodotto disoccupazione e peggiori servizi"

treno

Savona. “La situazione critica dei collegamenti ferroviari tra Piemonte e provincia di Savona si è evidenziata con lo sciopero nazionale di ieri e si accentuerà ancora di più con quello di Trenitalia programmato per domani 18 giugno in tutto il Piemonte dalle 9 alle 17 con ripercussioni sul turismo savonese”. Ad avanzare tale critica sono i Verdi per bocca del portavoce provinciale Gabriello Castellazzi.

“Le motivazioni sono sempre le stesse: la privatizzazione invasiva in questo settore ha prodotto disoccupazione e peggiori servizi per l’utenza, riscontrabili in una preoccupante mancanza di sicurezza per i cittadini e tutele economiche per i lavoratori. La situazione è problematica e ha profonde radici nel passato”, proseguono gli ambientalisti.

I Verdi citano una delle relazioni tecniche del professor Willi Hussler, specializzato in pianificazione e organizzazione dei trasporti: “La congestione delle nostre ferrovie ha raggiunto livelli drammatici e costringe tante persone all’uso dell’auto o alla rinuncia al viaggio in Liguria. Un’autostrada con 2 più 2 corsie ha una capacità massima di 4000 unità auto (per ora e senso di marcia, con una velocità di 80-100 Km/ora). Questo porta ad una capacità da 70000 a 90000 unità auto in totale per giorno. Tra Spotorno e Savona è stata registrata una media di 8259 camion per giorno. Il raddoppio completo della ferrovia Genova – Ventimiglia e un ammodernamento della linea (intervallo minimo fra i treni, sagoma e lunghezza dei treni, utilizzo notturno per il trasporto merci) potrebbe diventare un modello europeo”.

“Inoltre è da considerare che la crescente domanda di mobilità lungo la direttrice Ceva-Riviera di Ponente, negli ultimi sessant’anni, è stata soddisfatta solo potenziando la rete stradale e autostradale dimenticando le grandi opportunità di un corretto trasporto ferroviario.
Quotidianamente si levano voci preoccupate per la disoccupazione e la scarsità di lavoro, ma le vitali opere pubbliche attese ormai da molti anni subiscono continui ritardi. Ci riferiamo in particolare al completamento del raddoppio ferroviario Genova-Ventimiglia e all’ammodernamento dei suoi collegamenti con la linea Savona-Torino”, continuano i Verdi.

“Si ripete fino alla noia che mancano i soldi pubblici per la patologica evasione fiscale e si continua a dire che i privati non possono fare investimenti per la difficoltà delle banche a concedere crediti – concludono – Ma stranamente in un silenzio assordante dei media è stata accolta la pubblicazione del dossier pubblicato quattro mesi fa dal gruppo dei Verdi Europei (e spiegato in modo chiaro solo dal settimanale ‘L’Espresso’ del 21 maggio scorso) e mai contestato da nessuno. In questo dossier vengono indicati i nomi di 8000 società maltesi controllate da cittadini italiani (15000 connazionali, amministratori o rappresentanti legali) che si rifugiano in questo ‘paradiso fiscale’ per evadere il fisco italiano. Circa 4 miliardi di euro sottratti a possibili investimenti produttivi per il nostro Paese. Capitali creati dai lavoratori italiani e che dovrebbero rimanere in Italia per frenare la disoccupazione e che invece volano all’estero per investimenti parassitari, con un danno aggiuntivo data la quantità enorme di tasse evase”.

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