Vivere il mare

Curioso ritrovamento sulla spiaggia di Loano, scoperto un crostaceo “alieno” fotogallery

E' un Dosima fascicularis, della famiglia dei Lepadidi in grado di produrre da sé una “zattera” galleggiante

crostaceo

Loano. Un crostaceo decisamente particolare è spiaggiato in seguito alla mareggiata a Loano. Il curioso ritrovamento è stato fatto durante l’attività di educazione ambientale svolta dalla cooperativa Costa Balenae Whale and Nature Watching, dalla dottoressa Elena Fontanesi, giovane biologa e socia della cooperativa.

Si tratta di un raro crostaceo, diverso dalle specie comunemente presente nel Mar Ligure pur presentandosi molto simile ai cirripedi del genere Lepas. “I cirripedi sono crostacei dal corpo fortemente modificato, privi di occhi e di zampe, i quali vivono attaccati agli scogli o ad oggetti galleggianti e si nutrono di plancton, che catturano grazie ai propri cirri. Talvolta, vivono attaccati perfino ai cetacei o alle  Costa Balenae Whale and Nature Watching.

Esaminato dal dottor Marco Ballardini, biologo della sezione imperiese dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e socio della cooperativa, il cirripede si è rivelato essere un “alieno” per il Mar Mediterraneo: si tratta infatti di Dosima fascicularis, della famiglia dei Lepadidi, l’unico cirripede al mondo in grado di produrre da sé una “zattera” galleggiante, che gli consente di restare in superficie e di farsi trasportare dalle correnti. In lingua inglese è infatti noto come “buoy barnacle”, ossia “cirripede galleggiante”.

“Trattandosi di una specie che normalmente vive in acque oceaniche, è molto probabile che l’esemplare rinvenuto a Loano sia entrato in Mediterraneo attraverso lo Stretto di Gibilterra – dicono i biologi  – Finora, per il Mediterraneo risultava una sola segnalazione, relativa ad un esemplare rinvenuto a Malta nel 2004. Si tratta dunque di una specie estranea ai nostri mari, che va ad aggiungersi ad un lungo elenco di organismi alieni segnalati soprattutto negli ultimi anni. Il loro arrivo è favorito da diversi fattori, come i traffici marittimi su scala mondiale, la presenza dello stretto di Gibilterra e soprattutto del Canale di Suez, che mette in comunicazione diretta Mar Rosso e Mar Mediterraneo, ed il riscaldamento globale, che rende i mari temperati sempre più simili a mari tropicali. Così, specie provenienti da aree lontane dal punto di vista geografico e climatico, riescono a stabilirsi anche alle nostre latitudini. Alcuni di questi organismi, moltiplicandosi senza controllo e diventando invasivi, causano forti scompensi nell’ecosistema marino, che possono tradursi anche in danni economici. Il fatto che il ritrovamento di Dosima fascicularis sia avvenuto durante un’attività di educazione ambientale, testimonia l’importanza di queste attività, che, sul campo, possono mostrare “in diretta” l’arrivo di specie aliene ed illustrare il fenomeno delle invasioni biologiche, sempre più di attualità”.

“E’ presto per dire se il cirripede galleggiante si stabilirà nelle nostre acque –  afferma il dottor Ballardini – ad ogni modo è importante tenere gli occhi aperti e segnalare qualunque ritrovamento di organismi che non rientrino tra quelli comunemente noti per i mari italiani”.

Poiché per i ricercatori è impossibile monitorare il mare palmo a palmo, la partecipazione attiva dei cittadini alla ricerca scientifica, ossia la cosiddetta ”citizen science”, è in questo senso fondamentale. Come non ricordare che Costa balenae tra le sue attività principali svolge progetti di educazione ambientale volti alla conoscenza dell’ambiente marino, con particolare attenzione al santuario Pelagos.
“Molte di queste attività vengono svolte direttamente in spiaggia e prevedono il coinvolgimento dei ragazzi che con attività ludico educative “imparano facendo” nel 2017 – spiega Barbara Nani presidente della cooperativa –  sono stati circa 3000 i ragazzi che hanno partecipato ai progetti educativi condotti dai nostri biologi”. Nell’estate 2017 in collaborazione con Yacht club Imperia la cooperativa gestirà il Blue Water summer camp un campo estivo rivolto ai ragazzi dai 6 ai 11 anni, oltre alla scuola vela che impegnerà i ragazzi al mattino, nel pomeriggio verranno svolte attività di conoscenza dell’‘ecosistema marino, snorkeling, riciclarte, incontri con i pescatori, uscite in gommone, per vivere il mare al 100% non solo sotto l’ombrellone.

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