Difesa del cittadino

Consiglio Regionale, approvata mozione Rete a Sinistra su ripristino presidi pubblica sicurezza nei DEA ospedalieri

Programma interforze garantirà maggiori tutele al personale sanitario

consiglio regionale

Regione. Approvata ieri all’unanimità dal Consiglio Regionale la mozione di Rete a Sinistra per il ripristino o la costituzione ex novo dei posti di pubblica sicurezza nei DEA liguri. La Giunta si è quindi impegnata a far sì che gli ospedali siano nuovamente dotati di un presidio permanente attraverso un programma interforze con i vari corpi dello Stato e degli enti locali.

Due le funzioni principali: primo, avviare indagini immediate o raccogliere notizie di reato da pazienti giunti al pronto soccorso perché oggetto di presunti atti criminosi; secondo, agire da deterrente o intervenire a fronte di aggressioni nei confronti del personale sanitario.

“Questo è un concetto alto di sicurezza: una proposta che guarda in particolare a chi vive una condizione di disagio sul luogo di lavoro e, al contempo, a quelle persone, vittime di violenza, che si trovano in stato di maggiore fragilità. Certo non si tratta di una demagogica caccia alle streghe: impossibile, infatti, incrementare la sicurezza del nostro territorio se non si parte dalla qualità dei servizi essenziali al cittadino – dichiara il consigliere regionale di Rete a Sinistra-Liberamente Liguria Gianni Pastorino, estensore e promotore del provvedimento – Negli ultimi anni le forze dell’ordine si sono allontanate dagli ospedali, loro malgrado: ciò è avvenuto per varie ragioni, imputabili soprattutto alle carenze di organico, ma nel frattempo la situazione dei pronto soccorso peggiorava e ora le difficoltà sono oggettive: oggi resiste soltanto il presidio del San Martino, che nel tempo è stato peraltro ridimensionato. Cancellati invece i posti di polizia a Villa Scassi, Gaslini e Galliera, che hanno seguito le sorti di quello chiuso all’ospedale di Lavagna sette anni fa”.

“Un servizio che, invece, si dimostra indispensabile sia per i cittadini sia per gli operatori sanitari. Ci sono reati come la violenza sulle donne o sui minori, percosse, violenza domestica, in cui gli accertamenti della polizia nei reparti di emergenza possono costituire una svolta immediata nelle indagini. O anche in caso di ricoveri dovuti a incidenti sul lavoro, soprattutto qualora si tratti di lavoro sommerso, in nero. E poi c’è il reato di omicidio stradale, su cui è bene avviare una seria riflessione; pensiero condiviso anche dall’assessore Viale – evidenzia Pastorino – Ma il contributo della pubblica sicurezza è oltremodo necessario se si pensa anche alle enormi difficoltà in cui versano i pronto soccorso, nonostante il grande sforzo profuso dagli operatori sanitari. Luoghi in cui si assiepano decine di persone, in totale promiscuità e in presenza di casi di abuso di alcool o stupefacenti: qui gli agenti potrebbero rappresentare un supporto per il personale sanitario, anche a tutela della loro incolumità fisica”.

“Un progetto del genere non si realizza dall’oggi al domani. Però partiamo da una certezza: ieri è stata posata la prima pietra. Sappiamo si tratterà di un processo lungo e articolato, che richiederà la cooperazione di tutte le forze dell’ordine. Ma sappiamo anche che sarà accolto positivamente dalla cittadinanza – conclude Pastorino – In proposito, come Rete a Sinistra-LiberaMente Liguria, concordiamo con le organizzazioni sindacali di pubblica sicurezza che hanno promosso una raccolta firme per lo stesso obiettivo; peraltro ciò conferma che possiamo contare sullo spirito collaborativo di una parte consistente della Polizia”.

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