Al mare con fido

Cani negli stabilimenti balneari a Savona e Vado Ligure, ecco chi li accoglierà e chi no

Solo tre bagni hanno deciso di aderire: a Savona gli Olimpia ed i Marea, a Vado i Daubaci

cani spiaggia

Savona/Vado Ligure. “A spiaggia con il cane a Savona: finalmente, ma…”. C’è un “ma” al termine delle parole con cui l’Enpa commenta la prima, parziale apertura alla frequentazione degli stabilimenti balneari da parte degli amici a quattro zampe. Uno “spiraglio” ancora piccolo, ed ancora senza possibilità di entrare in acqua, per chi sogna di andare a spiaggia con il proprio cane a Savona e Vado Ligure, arrivato grazie al permesso concesso dall’ordinanza dell’Autorità Portuale.

Quel “ma” è riferito al numero esiguo di stabilimenti balneari che hanno deciso di aderire alla possibilità di accogliere cani. Qualche gestore, infatti, dopo l’iniziale disponibilità ha deciso di fare dietrofront davanti alle perplessità dei clienti e alle difficoltà logistiche. Ad oggi in tutta Savona soltanto due stabilimenti balneari hanno accettato di accogliere i cani: si tratta dei Bagni Olimpia (in corso Vittorio Veneto, alle Fornaci, gestiti dal presidente del Sib Enrico Schiappapietra) e dei Marea, i bagni del Mare Hotel di proprietà della famiglia Tiranini. Mentre a Vado Ligure ha aderito un altro stabilimento storico, i Daubaci.

In tutti gli altri, al momento, le porte restano chiuse. La Protezione Animali savonese, prima promotrice dell’iniziativa a livello nazionale, si augura che “gli animalisti (con cani e non) se ne ricordino, anche per non subire spiacevoli dinieghi di accesso ai bagni se si presentassero con il cane. Per Albissola Mare, Albissola Superiore e Bergeggi non si hanno ancora informazioni, ma le previsioni sono abbastanza negative”.

“Il turismo animalista è un settore sempre più in crescita – spiegano i volontari dell’Enpa – e quindi importante per le economie dei paesi della riviera e di rilevanza sociale; per questo, su impulso e progettualità dell’Enpa, sono già attivi in provincia 19 bagni pet-friendly in 11 comuni (e più di 800 in Italia), dimostrando quella sensibilità ed intraprendenza imprenditoriale che ancora manca a troppi stabilimenti balneari locali”.

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