La proposta

Savona, il sogno della giunta Caprioglio: “Miramare e Margonara belle e sostenibili, ecco come” fotogallery

Presentato il progetto del waterfront di levante: "Dovranno coesistere una passeggiata, le attività portuali e la spiaggia". Ora si spera nei privati

Savona. “La vera sfida dell’intervenire sul fronte mare di levante è rendere compatibili cose che di solito non lo sono, come le attività portuali, una pista ciclabile e una riqualificazione urbana che valorizzi una porta di accesso alla città. E l’obiettivo è rendere Miramare il ‘nuovo ingresso’ della città, anche creando un’area di scambio tra le auto ed il trasporto pubblico“.

Con queste parole si può sintetizzare il lungo intervento con cui l’architetto Gianluca Peluffo dell’agenzia di architettura “5+1” questa mattina ha presentato in Comune a Savona il progetto per la riqualificazione del waterfront savonese di levante, quello che dalla Torretta arriva fino al confine con Albissola. Accanto a lui il sindaco Ilaria Caprioglio, il vice Massimo Arecco, componente Comitato di gestione Autorità Portuale di Sistema Rino Canavese ed i rappresentanti dei vari comitati interessati alla questione.

Il progetto (finanziato da Ance), in pratica, è una “proposta” che il Comune fa agli investitori privati: rappresenta quindi la “visione” dell’amministrazione a Caprioglio di come potrebbe diventare quell’area. Un disegno offerto ora agli investitori privati, Gambardella su tutti, per valutarne l’interesse e la fattibilità economica. “Ma non si tratta di un semplice ‘sogno’ – spiega Caprioglio – anzi questo masterplan è il frutto di un fitto e costante confronto con le varie realtà private interessate alla zona, tra cui lo stesso Gambardella che ha lasciato intendere la possibilità di un’apertura”.

I temi centrali su cui il Comune ha chiesto ai progettisti di concentrarsi sono la continuità di una passeggiata dalla Torretta fino ad Albissola e la coesistenza delle esigenze portuali con quelle ambientali. Il tutto tenendo conto del fattore Aurelia Bis, assente all’epoca del primo progetto Gambardella (il cui iter iniziò addirittura nel 1998, un’epoca fa). Due le aree interessate, Miramare e il Garbasso (le stesse toccate dagli svincoli dell’Aurelia Bis). ”Due aree – ha spiegato Peluffo nella sua presentazione – che rappresentano la ‘porta’ d’ingresso della città”.

La conferenza stampa in diretta

Il futuro snodo di Miramare è uno dei tratti più delicati: “Una difficoltà che abbiamo cercato di trasformare in occasione – ha detto l’architetto – Si tratta di un’ex area industriale dismessa, e per questo abbiamo avviato un ragionamento con la Soprintendenza riguardo al fatto di poter demolire questo grande volume, impossibile da recuperare per dimensioni e impatto. Altri due aspetti molto importanti sono la realizzazione in quel punto della rotonda dell’Aurelia Bis e la presenza lì vicino di aree dal grande potenziale da valorizzare come San Giacomo”.

Secondo il masterplan elaborato dallo studio di architettura il volume delle attuali funivie verrebbe ridotto a circa un quarto dell’attuale, con la creazione di un vero e proprio polmone di parcheggio, da circa 350 vetture, sotto il livello dell’Aurelia e quindi non visibile dalla strada. Rimarrebbero il polo nautico ed anche due delle attuali gru: queste ultime verrebbero mantenute a scopo “decorativo”, magari modificate o illuminate, per ricordare un’era industriale ormai tramontata. Tra le ipotesi sul tavolo anche quello della creazione di un piccolo faro.

La seconda area, invece, è quella di Punta Garbasso. “Due in questo caso le esigenze da far coesistere – ha illustrato Peluffo – la prima è l’esigenza di Autorita Portuale dal punto di vista economico di ampliare l’attività cantieristica in quella posizione, la seconda quella di mantenere una porzione di spiaggia (tema molto sentito in città e al centro delle mille battaglie per ‘salvare’ il litorale dal progetto Gambardella, ndr). Si è ovviato al problema prevedendo la demolizione di una parte del molo attuale ed il suo successivo ampliamento con la creazione di una piattaforma, mantenendo intatta la porzione di spiaggia esistente”. Anche in questo caso una rotonda collegata all’Aurelia Bis “veglierebbe” su quello che, in definitiva, diventerebbe l’inizio dell’area portuale, mentre verrebbe creata una passeggiata panoramica che passerebbe dal molo e dalla spiaggia: “Abbiamo immaginato la costruzione di un piccolo promontorio, con una piazza o alcuni ristoranti, che oltre a fornire un bel paesaggio contribuirebbe anche all’ampliamento dell’attuale spiaggia della Margonara”.

Nessuna tempistica già scritta: ora la palla passa ai vari interlocutori privati, che dovranno eventualmente sposare l’idea della giunta Caprioglio. “Proprio per garantirne la sostenibilità abbiamo studiato questo progetto a step – spiega il sindaco – volevamo prima di tutto dare l’idea di come noi immaginiamo possa diventare questo ingresso della città, o meglio come lo desidereremmo. Poi in realtà investimenti come quello citato di San Giacomo arriverebbero dopo, sulla scia della riqualificazione dell’area”. Nel progetto vengono previste aree residenziali e commerciali, perchè il tutto sia sostenibile per gli investitori: “Abbiamo ragionato su qualcosa che sia sostenibile per il privato dal punto di vista economico, ma allo stesso tempo non così impattante come era il progetto Gambardella – conclude Caprioglio – d’altronde i tempi sono cambiati, e speriamo che dall’altra parte la nostra proposta trovi accoglienza e ragionevolezza”.

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