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Loano, un incontro pubblico sul “Controllo del Vicinato” al comando dei vigili

Durante l'incontro verranno fornite informazioni relative al progetto, che in questa prima fase sarà “sperimentato” nella zona dei Pontassi

Loano. Venerdì 19 maggio alle 21 presso il comando della polizia municipale di via dei Gazzi a Loano si terrà un incontro pubblico sul progetto del “Controllo del Vicinato” che l’amministrazione comunale del sindaco Luigi Pignocca ha intenzione di realizzare sul territorio della cittadina rivierasca.

All’incontro saranno presenti il vice sindaco Luca Lettieri, l’assessore alla municipale Enrica Rocca, il comandante dei vigili Gianluigi Soro ed il presidente dell’associazione “Controllo del Vicinato” Giangrancesco Caccia. La serata è aperta a tutti. Durante l’incontro verranno fornite informazioni relative al progetto, che (così come disposto dal Comune in accordo col comando della polizia muncipale) in questa prima fase sarà “sperimentato” nella zona dei Pontassi, al confine con Borghetto Santo Spirito.

Il via libera da parte del primo cittadino loanese era arrivato a marzo scorso, in accoglimento delle ripetute richieste avanzate dal gruppo che poi ha dato vita alla lista civica di LoaNoi e dalle cosiddette “Mamme Attive”. Il “Controllo del Vicinato” era stato oggetto principale della riunione del “Tavolo della Sicurezza” dello scorso 14 novembre. In quell’occasione il presidente dell’associazione nazionale Gianfrancesco Caccia aveva illustrato la missione ed i servizi forniti dal progetto. Al termine della serata, il sindaco Luigi Pignocca aveva commentato: “L’incontro con Caccia è stato molto utile e interessante e ci ha permesso di conoscere meglio questo progetto e iniziare a capire come poterlo eventualmente mettere in atto anche nella nostra città”.

A Loano si parla di Controllo del Vicinato

Alcune informazioni utili sulle attività dell’associazione si possono trovare sul sito ufficiale: “La premessa per organizzare un gruppo di controllo del vicinato è quella di accordarsi tra vicini per sorvegliare in modo informale i propri spazi privati e gli spazi pubblici comuni e per creare un vicinato organizzato e solidale – spiegano i promotori di questa iniziativa – Il programma prevede l’auto-organizzazione tra vicini per controllare l’area intorno alle proprie abitazioni e gli spazi pubblici più prossimi. L’attività dei gruppi di controllo del vicinato è segnalata da appositi cartelli che hanno lo scopo di comunicare a chiunque passi nella zona interessata al controllo che la sua presenza non passerà inosservata e che il vicinato è attento e consapevole di ciò che avviene all’interno della propria area. Partecipare ad un gruppo di controllo del vicinato non fa correre alcun rischio, non richiede alcun atto di eroismo né alcuna attività di pattugliamento. I residenti continuano a svolgere le proprie attività, ma con una diversa consapevolezza del proprio ambiente”.

controllo vicinato

Gli obiettivi sono chiari: “Dove il programma del controllo del vicinato è attivo, i molti occhi dei residenti sugli spazi pubblici e privati rappresentano un deterrente contro i furti nelle case e un disincentivo per altri comportamenti illegali (graffiti, scippi, truffe, vandalismi, ecc.). Il programma prevede, oltre alla sorveglianza della propria area, l’individuazione delle vulnerabilità strutturali, ambientali e comportamentali che rappresentano sempre delle opportunità per gli autori di furti nelle case. La collaborazione e la fiducia tra vicini sono fondamentali perché s’instauri un clima di sicurezza che sarà percepito da tutti i residenti (anche da chi non partecipa al programma) e particolarmente dalle fasce più vulnerabili, come anziani e persone sole. Il senso di vicinanza, unito alla certezza che i nostri vicini non resteranno chiusi in casa di fronte ad un’emergenza, trasmette un forte senso di appartenenza e di sicurezza e rafforza i legami tra i membri della comunità. Anche le forze dell’ordine beneficeranno dei risultati di questo programma. Un dialogo continuo e sensibile tra esse e i residenti produrrà una migliore qualità delle segnalazioni da parte di questi ultimi e, in definitiva, dei loro interventi”.

“Tale attività deve essere largamente pubblicizzata, anche con l’installazione di appositi cartelli, in modo che i ladri ricevano il chiaro messaggio che in quella zona essi non passeranno inosservati e che non si esiterà a chiamare le forze dell’ordine in caso di comportamenti sospetti. I vicini organizzati in gruppi di controllo sono invitati a scambiarsi numeri di telefono e gli indirizzi email in modo di scambiarsi rapidamente messaggi ed avvisi. È importante avvisare rapidamente i vicini di ogni anomalia che si individua sul territorio. I vicini aderenti a un gruppo sono invitati a collaborare tra di loro e a essere reattivi ad allarmi che suonano, cani che abbaiano insistentemente, invocazioni di aiuto. A volte basta uscire di casa e dimostrare che il vicinato è attivo per dissuadere ladri e malviventi. Altrettanto importante è interagire con gli estranei. Se uno sconosciuto si aggira per le vie del nostro quartiere non guardiamolo con sospetto. Cerchiamo di collegarlo a un residente che conosciamo in modo che non rappresenti un problema. Se invece si tratta di un malintenzionato gli stiamo facendo chiaramente capire che la via è sorvegliata e che i suoi movimenti non passeranno inosservati”.

associazione controllo vicinato

“I membri di un gruppo di controllo del vicinato sono invitati, durante le loro normali attività quotidiane, ad identificare le anomalie che potrebbero manifestarsi nella propria area e a segnalarle alle forze dell’ordine. Nessuno come la somma dei residenti di una data area ha una conoscenza (neanche le forze dell’ordine) minuziosa dei volti, delle abitudini, dei comportamenti e dei rumori della propria via. Dovrebbe quindi essere relativamente semplice, collaborando tra vicini, individuare le anomalie che dovessero comparire nell’ambiente conosciuto. Questo è possibile non solo nei piccoli paesi, dove il tasso di anonimato è basso e tutti conoscono tutti, ma anche nei grandi centri urbani, dove il controllo del vicinato può avere una diversa articolazione e vedere coinvolti nel programma anche soggetti diversi dai residenti (ad esempio gestori degli esercizi commerciali, autisti dei mezzi pubblici, ecc.)”.

Si tratta di un’iniziativa che per i Comuni non ha costi particolari: “Costituire un gruppo di controllo del vicinato è relativamente semplice. È sufficiente incontrarsi tra vicini e decidere di costituirsi in gruppo, come associazione di fatto. Non sarà necessaria alcuna richiesta, alcuna autorizzazione e alcuna spesa da sostenere. Per formalizzare la costituzione del gruppo, l’Associazione mette a disposizione dei moduli (scaricabili dal sito web) con i quali è possibile costituire un gruppo, creare una catena telefonica e raccogliere dati statistici sui furti avvenuti nella propria area. È buona norma notificare la costituzione del proprio gruppo alla polizia locale con la quale si possono sviluppare varie forme di collaborazione, non ultimo la custodia degli atti costitutivi e i dati statistici. Amministrazioni comunali, associazioni locali e privati cittadini, compatibilmente con la presenza dei volontari dell’Associazione nel loro territorio, possono chiedere supporto sia nelle fasi iniziali del programma sia nelle fasi successive. Nelle fasi iniziali i volontari possono partecipare ad incontri informativi con amministratori comunali, rappresentanti delle forze dell’ordine, associazioni locali e di categoria per illustrare il programma di controllo del vicinato”.

Controllo Vicinato

Il controllo del vicinato (Neighbourhood Watch) nasce negli Stati Uniti negli anni 60’/ 70’ e sbarca in Gran Bretagna nel 1982 nella città di Mollington, nei pressi Liverpool. Da allora il programma si è largamente diffuso in tutta la Gran Bretagna e, lentamente, in quasi tutti i paesi dell’Europa continentale, inclusi alcuni paesi dell’Europa dell’Est. Si stima che, ad oggi, in tutto il mondo siano più di dieci milioni le famiglie che hanno aderito a questo Programma. In Italia cominciano a formarsi i primi gruppi e ad apparire i primi cartelli gialli nel 2008, a Caronno Pertusella in provincia di Varese. Seguono a ruota Rodano e Parabiago in provincia di Milano, Levata-Curtatone in provincia di Mantova e in molte altre città medio-piccole. Nel luglio del 2013 viene fondata a Saronno l’Associazione Controllo del Vicinato, composta da volontari impegnati direttamente come coordinatori di gruppi già esistenti o impegnati a costituirne altri in altre città. Il programma ha visto una crescita lenta ma costante, soprattutto attraverso il passaparola tra sindaci. Ad oggi sono circa 60 i Comuni, che a diversi stadi di maturazione e organizzazione, lo hanno implementato.

 

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