Albissola Marina. Oltre 600 persone hanno partecipato a “S-Veglia: sicuri di conoscere?”, una veglia pubblica sabato 20 maggio dagli scout liguri; all’interno della manifestazione della Bottega della solidarietà “Tutti su per terra”, la branca RS dell’Agesci – l’Associazione guide e scout cattolici italiani – ha dato vita a un momento di sensibilizzazione e presentazione delle esperienze dei ragazzi sul tema delle migrazioni e dell’accoglienza.
Protagonisti indiscussi dell’evento i ragazzi e le ragazze della branca rover e scolte, i più grandi dell’Agesci, con età dai 17 ai 21 anni. C’è soddisfazione nell’associazione per questo evento: “La veglia è stata fatta al cento per cento dai ragazzi per i ragazzi – ha spiegato a Ivg.it Alessandro Denicolai, Incaricato regionale per la branca RS dell’Agesci – la veglia è andata molto bene e tutti hanno apprezzato il lavoro. Noi capi ci siamo occupati di coordinare, ma le tecniche, le idee e i contenuti della veglia sono stati totalmente farina del loro sacco“. Bersaglio centrato, allora, perché “volevamo farli riflettere su un tema delicato e importante: l’abbiamo raggiunto”. C’erano il vescovo di Savona-Noli Marino, la partenership del Comune, la presentazione della Bottega della solidasrietà. Tra i molti, anche Donatella Mela, capo guida dell’Agesci, albenganese al vertice dell’Associazione dall’anno scorso.
Impressionanti i numeri della partecipazione: nove clan di altrettanti gruppi presenti sul palco ad animare la serata con i loro racconti e le loro esperienze, una ventina in spiaggia e sugli spalti, ad ascoltare. E poi ospiti, istituzioni e passanti, famiglie e capi, più di seicento persone assiepate in riva al mare, per incontrarsi e ascoltare una storia. Tante storie: perché una veglia rover, come la chiamano gli scout, è proprio questo: un insieme di tecniche e strumenti espressivi e narrativi per comunicare cosa si è fatto.
La veglia è un alternarsi di luci, immagini, suoni. Storie, voci e volti di migranti, di ragazzi come quelli che raccontano costretti dalle tragedie di paesi lontani a rischiare la vita per raggiungere un luogo più sicuro, l’Europa: gli scout liguri hanno raccolto i loro racconti, ma anche ricordato a tutti che anche noi italiani siamo stati migranti a lungo e che chi arriva non è un problema, ma una persona.
“La veglia è stata molto genuina, spontanea: si vede che è stata frutto della riflessione dei ragazzi – spiega Marcello Tobia, uno degli organizzatori dell’evento della Bottega – dobbiamo ringraziali, come dobbiamo ringraziare per il supporto il comune di Albisola e il service Mixando”; per lui, che di educazione si occupa da una vita, è stato importante che gli scout abbiano “riflettuto a lungo su questo fenomeno: le migrazioni sono frutto di una economia ingiusta, errata, l’ultima conseguenza dei danni che il capitalismo ha portato“.
Il cammino degli scout non si conclude qui; Denicolai spiega che stanno “lavorando per un campo nazionale di servizio a Ventimiglia, in estate, e speriamo che i clan continuino a offrire il loro servizio al territorio”.
Piedi sulla strada e occhi al futuro, come fanno sempre gli scout: “La speranza è di essere riusciti a mandare un messaggio – conclude Denicolai – e penso che ci siamo riusciti”.