Finale Ligure. Stop alle autorizzazioni e alle proroghe per le piste disboscamento a San Bernardino, nell’entroterra finalese: è la richiesta fatta in via ufficiale dal Comune finalese alla Regione Liguria, anche alla luce delle indagini in corso sulle opere messe in atto in una zona clou per le attività outdoor e la sentieristica del finalese.
L’intervento è sempre stato al centro di un acceso dibattito, con le forti perplessità e critiche espresse dalle associazioni che promuovono attività outdoor, dall’amministrazione comunale, ma anche dagli albergatori, in relazione al possibile danno turistico provocato alla cittadina finalese e al suo appeal territoriale.
“Il prolungato utilizzato delle piste di esbosco impedirebbe l’uso per la collettività delle aree che invece sono chiuse e con ingresso ai soli addetti ai lavori. La restrizione pubblica di luoghi di interesse paesistico, in una zona SIC, impone un immediato ripristino delle condizioni originali anche per non alterare lo status morfologico e ambientale dell’area” afferma il sindaco di Finale Ligure Ugo Frascherelli.
A suo tempo il Comune di Finale Ligure aveva già presentato un ricorso al Tar contro la precedente amministrazione regionale che aveva autorizzato la realizzazione delle piste di esbosco nell’area, ma senza successo: “Stiamo parlando di una zona dell’entroterra finalese particolarmente importante dal punto di vista turistica e soggetto a sport all’aria aperta, outdoor ed escursioni: luoghi unici e di importanza storica con gli antichi selciati e i muri a secco di contenimento delle mulattiere”.
“Per questo chiediamo che non vengano rilasciate altre autorizzazioni o proroghe fino al termine degli accertamenti in corso, in caso contrario il danno per il patrimonio comunale finalese sarebbe enorme, anche in relazione alla necessità di ripristinare i luoghi soggetti ad intervento” conclude Frascherelli.