...a voi studio

Cinquant’anni di giornalismo radiotelevisivo: presentato a Savona il libro dedicato a Cesare Viazzi

La sua vita professionale è stata ripercorsa dalla moglie Maria Paola Comolli; il ricordo di Roberto Trovato e Piero Campodonico

Savona.Qui Viazzi… a voi studio” è un libro edito da Erga Edizioni, a cura di Maria Paola Comolli, dedicato a Cesare Viazzi, giornalista ligure deceduto nel 2012.

Il volume, che è stato presentato oggi pomeriggio nella sala consiliare del Comune di Savona, dal sottotitolo “La radio, la nascita della terza rete TV, l’informazione oggi“, ripercorre 50 anni di giornalismo radiotelevisivo attraverso l’attività professionale di Viazzi, rievocata anche grazie alle testimonianze di amici e colleghi.

Dopo i saluti del sindaco Ilaria Caprioglio, sono intervenuti Victor Balestreri, già direttore della sede Rai della Liguria, Roberto Trovato, già docente di Drammaturgia all’Università di Genova, Piero Campodonico, autore di teatro dialettale. Presenti, in una sala gremita, anche la moglie, autrice del volume, e la figlia di Viazzi.

Nato a Genova il 2 marzo 1929, Cesare Viazzi venne assunto dalla Rai a Genova nel 1962. Fu chiamato a Roma per avviare la terza rete tv e fu caporedattore del TG3 nazionale dal 1979, poi a Cosenza nel 1985, ancora a Roma e infine nella sua Genova dal 1987. Poco dopo diventò direttore della sede regionale Rai della Liguria e vicedirettore nazionale dei servizi giornalistici Rai. Ha insegnato Teoria e tecniche della comunicazione di massa all’Università di Genova.

È stato davvero un mito, perché era chiamato ‘la voce’ – afferma Roberto Trovato -. Pensiamo ad una serie di servizi memorabili che ha fatto sia come giornalista sportivo che come persona che ha analizzato dei fenomeni importanti. Pensiamo al ponte sullo Stretto, su cui fece un servizio molto articolato, ‘un ponte lungo cent’anni’. Un uomo curioso, che ha fatto con una professionalità superba analisi critica di spettacoli. Io nei miei studi l’ho citato per dei saggi sul teatro radiofonico genovese, per delle regie su registe di cui mi sono occupato, per la mitica esperienza della borsa di Arlecchino, quella che vide Paolo Poli agli esordi e Aldo Trionfo. Cesare Viazzi se ne occupò con una professionalità, una tempestività ed una originalità davvero straordinarie. Era un giornalista di grande razza, capace di analizzare in maniera rapida ma insieme profonda i fenomeni di cui si occupava. Ed era soprattutto un galantuomo, un uomo disponibile a dare le cose che aveva a disposizione. Lui scriveva a mano, rimasi stupefatto una volta che mi lasciò una serie di sue osservazioni e me le prestò e io gliele resi, questa fu un’esperienza straordinaria di questo grande giornalista indimenticabile“.

La vita di Viazzi è stata ripercorsa dalla moglie Maria Paola Comolli, insegnante, scrittrice e attrice, con l’aiuto dei figli Alberto, Remo, Carla e con i contributi della cugina Anita Ginella, che ha rievocato gli anni dell’insegnamento universitario, e dell’amico Piero Campodonico, che ha ricostruito l’attività di regista del teatro dialettale in un periodo di grande rinnovamento come furono gli anni ’70. Cinquant’anni di giornalismo sono stati rivissuti anche grazie alle testimonianze e ai racconti di tanti amici e colleghi: tra gli altri, Sandro Baldoni, Claudio Bertieri, Giorgio Bubba, Sergio De Luca, Emanuele Dotto, Roberto Iovino, Giuliano Montaldo, Tullio Solenghi, Mario Sossi, Gianni Vasino, Pier Antonio Zannoni.

Come si condensano 50 anni di carriera in un libro? “Attraverso una sintesi pazzesca – spiega Piero Campodonico -, cercando di ricordare soprattutto gli elementi essenziali, che per Cesare sono stati indubbiamente la storia del ragazzo di Vermicino a livello nazionale e a livello genovese tante interviste, analisi e inchieste. Recentemente su Rai Uno hanno fatto delle riprese di radiocronache di partite di calcio e i primi anni di ‘Tutto il calcio minuto per minuto’. Era una delizia: tu la partita attraverso quei cronisti la vedevi. Adesso fai un pochino più di fatica, magari perché la vedi per televisione, per radio è un po’ diversa. Lui era un grandissimo giornalista radiofonico“.

Viazzi era un giornalista che si impegnava, studiava, si documentava e faceva una cronaca obiettiva di quello che stava accadendo” dice Ilaria Caprioglio.

L’incontro è stato promosso dalla Compagnia teatrale La Torretta. Tra le tante persone presenti ad assistervi, curiosamente erano numerosi gli esponenti delle locali compagnie teatrali, forse speranzosi di poter avere, nell’occasione, un dialogo sul tema con il sindaco, instaurando un rapporto con amministrazione e giornalisti.

Il rapporto con le compagnie amatoriali del territorio è già instaurato – precisa Caprioglio -. Ne ho già incontrate alcune e abbiamo già iniziato un dialogo e un percorso, infatti sono già stata invitata ad andare alcuni loro spettacoli. Mi fa piacere vedere la sala consiliare gremita per un tributo a un grande giornalista. Un pensiero particolare va alla figlia, alle parole meravigliose che ha scritto in ricordo del papà”.

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