Ceriale. Tra minacce di scioperi della fame e della sete e un presidio praticamente costante della sua giostra prosegue a Ceriale la singolare protesta di Renato Ronchetti, di professione giostraio, “colpito” da un ordine di rimozione della sua struttura situata sul lungomare la Pineta di Ceriale. Dopo essersi incatenato con moglie e figlio, Ronchetti proseguirà la sua protesta in attesa del ricorso che il suo legale sta presentando per fermare il provvedimento e consentire così al giostraio di proseguire la sua attività.
“Difenderò il mio lavoro fino alla morte” ha detto ancora oggi Ronchetti. “Credo di essere in regola e spero che la giustizia mi dia ragione: questa è una ingiustizia, un accanimento contro di me e la mia famiglia. Resto qui, non mi muovo, questo è il lavoro e la mia vita e il Comune me la vuole togliere”.
Ma intanto il Comune conferma la “linea dura” ed è al lavoro per attuare l’atto della Prefettura che impone la rimozione della giostra, tuttavia la procedura è complicata, con la necessità di far intervenire una ditta specializzata per fa rimuovere la giostra e con relativi costi che saranno a carico del giostraio, reo di non aver provveduto a lasciare libero lo spazio di suolo pubblico.
Gli agenti della polizia municipale cerialese sono ancora impegnati con controlli periodici a verificare la situazione e possibili altre clamorose azioni di protesta da parte del giostraio. “Mi stanno uccidendo…” una delle frasi che ripete davanti alla sua giostra, ormai chiuso da oltre un mese.
Considerando ormai la tempistica per attuare la rimozione e salvo un dietrofront sul provvedimento grazie all’azione del legale del giostraio, la situazione potrebbe rimanere in stand by per oltre un mese, con giostrino e tappeti elastici chiusi durante l’estate e senza che nessun’altro esercente possa svolgere l’attività, proprio in una zona rinnovata e molto frequentata da famiglie e turisti.
E intanto Ceriale si divide, tra chi sostiene le ragioni “umanitarie” del giostraio e la ragion di Stato adottata dal Comune, costretto a far rispettare il decreto prefettizio.
Riprendiamo l’intervento dei vigili del fuoco per tagliere le catene alla moglie del giostraio