Ceriale. La protesta del giostraio che si era incatenato con moglie e figlio davanti alla sua giostra dopo aver ricevuto un decreto di “sfratto” prosegue e una parte della cittadinanza cerialese, grazie anche alla collaborazione degli esponenti della minoranza e di alcune mamme e genitori, ha avviato una raccolta firme a partire da oggi per consentire a Renato Ronchetti di proseguire la sua attività lavorativa e permettergli di mantenere la sua famiglia.
Insomma, il caso umanitario del giostraio sta sensibilizzando i cittadini e sopratutto famiglie che non possono usufruire di uno spazio ed un servizio per i bimbi in una zona appena rinnovata. A sostenere l’iniziativa le mamme delle scuole, con l’obiettivo che il Sig Rochetti, anche in un’altra zona, possa proseguire la sua attività con il trenino e i tappeti elastici, ormai chiusi da oltre un mese a seguito delle sanzioni arrivate al giostraio, culminate poi nel decreto prefettizio di rimozione della struttura situata in fondo al lungomare Pineta.
La raccolta firme sarà indirizzata all’amministrazione comunale cerialese, in attesa che si conoscano gli esiti del ricorso al Tar per chiedere la sospensiva del decreto prefettizio in attesa che si possa risolvere la situazione. La paura del giostraio è che una volta che la sua struttura sarà rimossa lo spazio venga occupato da un altro esercente e che per lui non ci sia più posto: anche oggi si è recato in più occasioni presso la sua giostra.
E’ probabile tuttavia, considerati i lunghi tempi tecnici e burocratici per far attuare il decreto, che arrivi prima il pronunciamento del Tribunale Amministrativo regionale, con la richiesta di sospendere il provvedimento e fermare il danno economico arrecato a Ronchetti e alla sua famiglia per lo stop dell’attività di giostraio.
Ecco il vivace scambio di battute tra il giostraio e il sindaco Ennio Fazio: