Alba di follia

Vado, accusato di aver violentato la compagna dell’amico: assolto fotogallery

A giudizio c'era un romeno che dopo il rapporto era stato aggredito dal compagno della donna a colpi di mannaia

Vado Ligure. Nel febbraio del 2016 era finito in manette con la gravissima accusa di violenza sessuale nei confronti della compagna di un amico, Andrea Nicastro, che poi, per fargliela pagare, lo aveva aggredito con una mannaia in via Diaz a Vado Ligure finendo per essere a sua volta arrestato. Questa mattina però il Collegio del tribunale ha assolto per non aver commesso il fatto il romeno Emanuel Nicolae Constantin, 34 anni, dall’accusa di aver violentato la donna.

I giudici, evidentemente, hanno accolto la tesi del difensore dell’imputato, l’avvocato Sara Casale, che ha sempre sostenuto che tra il suo assistito e la presunta vittima ci fosse stato un rapporto consensuale (le motivazioni della sentenza comunque saranno note tra 90 gionri). A giocare un ruolo determinate nel processo è stato anche l’esame sui vestiti che la donna indossava quella sera: lei aveva raccontato che l’uomo glieli aveva strappati di dosso, ma in aula, questa mattina, guardando gli abiti, non sono sarebbero stati riscontrati segni compatibili con quella versione. Così alla fine Constantin è stato assolto dalla gravissima accusa per la quale era stato arrestato.

Quella del 7 febbraio del 2016 era stata un’alba di follia a Vado Ligure: secondo la ricostruzione dei carabinieri Andrea Nicastro e la sua convivente avevano consumato prima della cocaina e poi, in compagnia di Constantin, anche dell’alcol. I militari avevano ricostruito che i tre, una volta usciti dal pub dove avevano trascorso la nottata, erano andati a casa della coppia insieme per mangiare qualcosa. A quel punto la situazione era degenerata nel giro di mezzora: Nicastro era uscito per comprare alcune birre e nel frattempo l’amico romeno – secondo la tesi degli inquirenti – aveva violentato la sua compagna. Quando il ventinovenne era rincasato aveva sorpreso Constantin intento a rivestirsi maldestramente, mentre la sua convivente era con il seno scoperto e i pantaloni strappati sul letto. Una scena che aveva scatenato l’ira di Nicastro che prima avrebbe colpito a calci e pugni la donna e l’amico per poi armarsi di mannaia e sferrare un colpo contro il “rivale”, che era riuscito ripararsi con la mano.

Per sfuggire alla furia dell’amico, il romeno era scappato in strada per poi raggiungere casa sua, sulla via Aurelia, dove i carabinieri lo avevano ritrovato ferito e sanguinante. Nicastro, che era uscito per farla pagare al rivale trascinandosi dietro la compagna, invece, era poi stato bloccato sotto casa, in mezzo alla strada, da un panettiere e da una guardia giurata che avevano poi dato l’allarme. Dopo gli accertamenti investigativi sull’episodio violento erano quindi scattate le manette per i due uomini. L’accusa di tentato omicidio per Andrea Nicastro, tra l’altro, in sede di processo era stata ridimensionata: l’uomo infatti, nel gennaio scorso, ha patteggiato sedici mesi di reclusione con la sospensione condizionale per il reato di lesioni.

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