Un anno diverso

A Savona torna il Servizio Volontario Europeo: “Un modo per aiutare e crescere”

Il riferimento in provincia è Progetto Città, che ora si appella al Comune perchè aiuti a promuovere questa esperienza tra i giovani savonesi

Savona. Il servizio volontario europeo torna a Savona dopo una prima esperienza nel 2013. Attraverso questo progetto, i giovani in un’età compresa tra i 18 e i 30 anni, possono vivere all’estero fino a 12 mesi, prestando la propria opera in una organizzazione no profit. Il tutto grazie a Progetto Città, la cooperativa sociale attiva nel settore dei servizi alla persona in ambito educativo e sociale. Che ora lancia un appello al Comune perchè promuova questa esperienza tra i giovani savonesi.

Le prime collaborazioni della cooperativa a livello europeo risalgono addirittura al 2007, per poi diventare strutturate nel 2013: da allora Progetto Città ha accolto circa una ventina di giovani, provenienti da Spagna, Portogallo, Francia, Germania e Ungheria, con progetti di lungo periodo (12 mesi) di Servizio Volontario Europeo (Programma Erasmus+ dell’Unione Europea) tramite l’Agenzia Nazionale per i Giovani di Roma. Ed ora la cooperativa ha ottenuto nuovamente l’accreditamento (uno dei pochi enti liguri ad averlo) per il coordinamento di altri enti accreditati e per la realizzazione di progetti di accoglienza e invio di giovani volontari fino alla fine del Programma E+ (2020).

L’attuale progetto prende il nome di “Evs On Air” ed ha tra i suoi obiettivi quello di promuovere il servizio volontario europeo attraverso radio, web e media, fornendo ai partecipanti una formazione linguistica di base e il loro inserimento all’interno di centri socio educativi e ludoteche. La realizzazione di questo servizio ha richiesto non solo l’impegno al fine di ottenere l’accreditamento, ma anche molte risorse: “Progetto città ha creduto e crede in questo tipo di opportunità per i giovani – commenta la vicepresidente Adelia Marenco, referente del servizio – A Savona c’è a disposizione un grande appartamento per i ragazzi che vengono ospitati: accoglierli rappresenta una vera e propria rivoluzione per il tessuto sociale del territorio, soprattutto in questo periodo di crisi”.

Proprio per i giovani provenienti dagli altri paesi europei, risulta altresì importante il fattore linguistico: “I ragazzi, oltre all’esperienza di volontariato, stanno affrontando anche un importante percorso linguistico” spiega Adelia Marenco. Già cinque i giovani arrivati a Savona tra fine febbraio e inizio marzo: i 26enni Sara Pio Valle e Itziar Pardo (dalla Spagna) e Carlos Remigio (dal Portogallo), la 18enne tedesca Vanessa Witaszak ed il 28enne ungherese Tamás Hortolanyi.

E così Sara, ragazza spagnola di 26 anni, ha preso parte al progetto grazie ad una organizzazione che si occupa di offrire queste opportunità ai giovani: “Lavoro in Italia nella ludoteca di Finale Ligure con i rifugiati – spiega la giovane – mi piace molto questo paese, sono contenta di essere qui anche perché questa esperienza è molto importante per il mio futuro”. Altrettanto entusiasta Vanessa, ragazza tedesca di 18 anni: “Sono molto felice di essere qui in Italia. Imparare a lavorare nel settore educativo rappresenta per me una bella opportunità di crescita”.

Ciò che differenzia il servizio volontario europeo rispetto al noto progetto Erasmus, riguarda in particolar modo le modalità di svolgimento. Infatti, i giovani che aderiscono a questa esperienza, lo fanno consci di prendere parte ad un progetto di volontariato: “I ragazzi verranno inseriti all’interno di attività di carattere sociale, educative e che riguardano il territorio” conclude la referente del progetto città per Savona, Adelia Marenco.

Sono già tantissimi i giovani italiani che hanno partecipato al servizio volontario europeo grazie a progetto città. La savonese Giulia Benzo è una di loro: “Io sono stata a Londra all’interno di una comunità afro-caraibica, lavoravo con i bambini e anche con i rifugiati – spiega Benzo – ed è stata un’esperienza bellissima”. La finalità del progetto è quella di accrescere il sentimento di cittadinanza europea, messa in crisi dalla recente Brexit. Quest’ultima però non sembra scoraggiare molti giovani, proprio come Giulia, che hanno deciso di intraprendere questa esperienza: “Un ragazzo dovrebbe scegliere il servizio volontario europeo soprattutto per un fattore di crescita personale, anche per scoprire la parte bella dell’Europa” conclude.

Ora Progetto Città lancia un appello al Comune di Savona affinché giochi un ruolo istituzionale in questo progetto. Un appello accolto dall’assessore alle politiche giovanili, Barbara Marozzi: “La promozione di questo progetto è fondamentale per far conoscere questa possibilità a tutti i giovani savonesi – commenta l’assessore – offriremo quindi il nostro pieno appoggio, anche collaborando con le scuole”. L’obiettivo finale è quello di realizzare un nuovo polo informativo a Savona dove tra le proposte attivare anche l’invio dei giovani savonesi all’estero sia come servizio civile sia come servizio volontario europeo.

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