Appello

Savona, solidarietà e vicinanza a Gabriele del Grande: manifestazione in piazza Mameli

Anche Savona si mobilita per Gabriele del Grande, giornalista e documentarista, trattenuto da 9 giorni in un centro di detenzione amministrativa in Turchia.

Anpi, Arci, Acli, Cgil, Cisl, Uil savonesi, nell’aderire all’appello delle proprie organizzazioni nazionali, assieme alla Fondazione Diocesana Comunità Servizi invitano la popolazione e tutte le associazioni, organizzazioni, movimenti e partiti, ad incontrarsi presso il Monumento ai Caduti in Piazza Mameli, venerdì 21 Aprile alle ore 17:30 per manifestare la volontà di pace di tutti i popoli e per manifestare la solidarietà e la vicinanza di tutta Savona a Gabriele Del Grande.

“Basta con questo gioco alla guerra”, è l’appello congiunto lanciato da Anpi, Arci, Acli, Cgil, Cisl, Uil, Fondazione Diocesana ComunitàServizi.

“Questo è un appello urgente per la pace. Un appello alla civiltà suprema del dialogo, della sua umanità, della sua intelligenza. Leggiamo e apprendiamo di bombe, di grandi eventi nucleari, di raid preventivi. Un irresponsabile e impressionante gioco alla guerra che deve essere subito fermato – dice il presidente provinciale di Arci Alessio Artico -. Chiediamo con forza alle istituzioni internazionali, ai Governi del mondo che si metta a tacere l’assurdo di queste intenzioni che porterebbero a effetti disastrosi e di morte già tragicamente vissuti. Facciamo appello alle cittadine e ai cittadini affinché si mobilitino per diffondere il più possibile voci e iniziative di pace, anche in nome della nostra Costituzione che sempre ci ricorda che “l’Italia ripudia la guerra”.

“Gabriele Del Grande, giornalista, documentarista, regista del film “Io sto con la sposa”, fondatore dell’osservatorio sulle vittime dell’immigrazione Fortress Europe, è trattenuto da 10 giorni in un centro di detenzione amministrativa in Turchia. Del Grande è stato fermato nella provincia di Hatay, al confine con la Siria, zona in cui – secondo le autorità turche – non è consentito l’accesso. Il reporter si trovava lì per raccogliere materiale per realizzare un nuovo libro, una raccolta di testimonianze di profughi siriani per ricostruire, attraverso il loro racconto, la guerra in Siria e la nascita dell’Isis”.

“E’ trattenuto in carcere in un Paese in cui è in corso una forte stretta repressiva a scapito del rispetto dei diritti umani. Solo ieri gli è stato concesso di telefonare alla sua compagna, a cui ha annunciato l’inizio di uno sciopero della fame perché gli siano garantiti il più elementari diritti: dalla formalizzazione dell’accusa per cui viene trattenuto, alla nomina di un avvocato, alla possibilità di comunicare con l’esterno”.

“Pertanto, chiediamo il massimo impegno delle nostre rappresentanze diplomatiche in Turchia ed un intervento urgente del Ministro degli Esteri perché Del Grande venga immediatamente rilasciato e rimpatriato e che gli siano garantiti i diritti minimi quali: colloquio con un avvocato, incontro con autorità consolare, possibilità di telefonare, ragione del fermo, chiarimento del tempo del fermo/data dell’espulsione” conclude il presidente provinciale di Arci Alessio Artico.

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