Boschi in fumo

Rischio incendi, Castellazzi (Verdi): “Barbecue pericolosi, nel finalese rischiata la rissa”

Ed ora i Verdi chiedono il coordinamento operativo antincendio

Liguria. “Dal gennaio di quest’anno una nuova serie di incendi boschivi sta devastando il territorio ligure: il centro di monitoraggio ne ha contato già un centinaio a fine febbraio. Solo nel savonese sono già andati in fumo circa 500 ettari di vegetazione tra Bergeggi, Porto Vado, Finale Ligure, Andora, Valle Arroscia, eccetera. La situazione è veramente critica e negli ultimi ponti delle vacanze, con il forte vento, si è inserito un nuovo elemento di allarme: i pic-nic con barbecue in zone ad alto rischio”. Lo denuncia Gabriello Castellazzi, portavoce dei Verdi della provincia di Savona.

“Come denunciato dai Vigili del Fuoco, ai Piani di Praglia, in quei giorni sono stati proprio i barbecue, accesi nonostante il forte vento, la causa del vasto incendio a ridosso di Genova – ricorda Castellazzi – Anche nel Finalese, sia sull’altopiano delle Manie che a Orco Feglino, sono stati segnalati diversi barbecue quando con il vento forte aumentava il rischio di incendi”.

E proprio a Orco, secondo quanto racconta il portavoce dei Verdi, si sarebbe quasi arrivati alla rissa tra abitanti del luogo e turisti che avevano acceso un barbecue ai margini del bosco, sopra il nucleo storico di Boragni, nel piccolo spiazzo dove sostano generalmente auto e piccoli camper di climbers e trekkers. “Gli abitanti della zona chiedevano di osservare le norme di sicurezza e di buon senso, ricevendo in cambio male parole – spiega Castellazzi – La situazione stava per degenerare ma, fortunatamente, ad un certo punto il senso di responsabilità ha prevalso e non c’è stato scontro fisico”.

“Il barbecue selvaggio in zone ad alto rischio non è ammissibile – avverte Castellazzi – e, come avviene in tutti i Parchi, devono essere indicate precise aree dove effettuare i picnic in sicurezza. Non si può andare avanti così e Legambiente Liguria, nel monitorare i danni dal 2009 al 2015, ha fatto sapere che il fuoco ha già distrutto 7196 ettari del nostro territorio. Con i cambiamenti climatici le condizioni si faranno sempre più critiche con perdita di valore paesaggistico e di biodiversità della Liguria. E’ vero che subiamo periodicamente le ‘bombe d’acqua’ che provocano disastri e dissesto idrogeologico, ma il terreno è mediamente più secco e vulnerabile per gli incendi”.

L’ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi di Bonifica e Irrigazione) segnala “la crescente crisi idrica che interessa le regioni settentrionali del nostro paese”. Secondo la Coldiretti in Liguria si registra un meno 80% di pioggia rispetto alla media e “l’anomalia climatica è percepibile dalle alte temperature con massime che al nord sono risultate di 1,5 gradi superiori alla media”.

“Nonostante la situazione molto critica il controllo sul territorio è diminuito anche per l’assurda cancellazione del Corpo Forestale dello Stato e l’azzeramento della Polizia Provinciale. La Regione Liguria ha annunciato il proposito di ‘creare un coordinamento operativo per i volontari impiegati negli incendi, in sinergia con il Vigili del Fuoco’. L’attuale stato di emergenza chiede di rivedere alcune decisioni sbagliate e non consente ulteriori ritardi” conclude Castellazzi.

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