Bocciato

Puc Albenga “non sostenibile”, il Comitato: “Ce ne siamo accorti noi cittadini e non il Comune”

Dopo la bocciatura della Regione il presidente Stalla attacca: "Abbiamo sempre fatto notare i problemi senza essere ascoltati. Ora lavoriamo insieme"

Albenga. “In Comune di Albenga va in scena una nuova puntata della commedia drammatica relativa al nuovo PUC cittadino. E’ infatti recente la notizia che l’imponente lavoro portato a termine dallo studio Caire di Reggio Emilia con l’apporto tecnico dei dirigenti degli uffici comunali e ampiamente caldeggiato dalla maggioranza politica presente, abbia trovato una sonora bocciatura sulla compatibilità ambientale denominata Vas”. Lo sostiene Franco Stalla, il presidente del Comitato Territoriale di Albenga.

Per suffragare la sua affermazione Stalla cita testualmente le parole della commissione di analisi regionale: “…non risultava sostenibile per l’eccessivo carico insediativo in previsione, il consistente consumo di suolo agricolo, il significativo impatto sulla rete Natura 2000, l’impatto complessivo sulle risorse idriche in termini di approvvigionamento, la mancanza di sistema depurativo adeguato, e per il frequente rimando a scelte urbanistiche demandate al futuro…”.

“Sostanzialmente la Regione ha detto quindi in gergo squisitamente tecnico quello che questo Comitato ha continuato con insistenza a ripetere a questa amministrazione dalla data di pubblicazione del PUC – tuona Stalla – A nulla sono valsi gli incontri (non molti) fatti per l’illustrazione del piano alla popolazione, che portavano tutti una soluzione progettuale già a priori decisa ed impostata, e dove non vi era spazio per qualsivoglia recepimento di proposte ed idee della cittadinanza. Appare singolare che dei semplici cittadini siano stati in grado di cogliere senza troppi problemi gli elementi di incongruenza molto prima dell’analisi regionale, e nonostante le rassicurazioni dei tecnici redattori e della parte politica della città”.

“Ora sarebbe troppo facile arroccarsi su di un ‘ve l’avevamo detto’, frase che pare essere cucita su misura sulla situazione in essere ma che sicuramente non è funzionale per il bene della città. Quindi la frase di riferimento sarà invece ‘parliamone’, in quanto questo comitato si mette fin d’ora a disposizione dell’amministrazione per condividere idee e proposte nell’ottica di una costruttiva revisione di quello che sarà il progetto della città per il prossimo decennio. E chissà che con un ascolto ed un dialogo maggiore con i cittadini non si possano evitare ulteriori sprechi di denaro pubblico e brutte figure”, conclude Stalla.

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