Savona. “Riteniamo doveroso replicare alla lettera che Angelo Vaccarezza ha voluto diffondere a mezzo stampa nei giorni scorsi, perché contiene falsità e accuse che è necessario smentire”. Proprio quando la polemica sul 25 aprile a Savona sembrava finalmente iniziare a placarsi, a riaccendere gli animi arriva la replica di Anpi contro il consigliere regionale in seguito al suo intervento sul tema di pochi giorni fa (di seguito il link all’articolo).
“In primo luogo – tuonano dall’Anpi – è inaccettabile l’insinuazione sugli ‘sperperi’ e sulle ‘inutili spese’: l’Anpi non ha mai ricevuto il denaro stanziato dal Comune per la Festa della Liberazione, che era gestito e speso direttamente dall’amministrazione. Denaro a cui l’ANnpi aggiungeva, con risorse proprie e con il contributo di altre associazioni, una cifra equivalente o di poco inferiore, oltre a un intenso lavoro volontario, per consentire lo svolgimento di una grande manifestazione che ha coinvolto, negli ultimi cinque anni, migliaia di persone, non solo savonesi, in un clima di festa e di impegno civile, con proposte culturali e musicali di alto livello. Chi vi ha partecipato difficilmente si chiederà: ‘a che cosa servivano tutti quei soldi?’, ma piuttosto: ‘come hanno fatto a realizzare una festa così importante solo con quei soldi?'”.
“È poi maldestro – proseguono – il tentativo di farci apparire degli irresponsabili scialacquatori di denaro pubblico, come se non avessimo consapevolezza o considerazione delle difficoltà di bilancio: quando la nostra richiesta di contributo, in linea con quella degli anni precedenti, era stata proposta verbalmente all’amministrazione per la prima volta nel novembre 2016, non aveva suscitato reazioni negative, e d’altronde l’entità dei tagli su cultura e sociale non era ancora emersa in tutta la sua portata. Anche nei contatti successivi con l’amministrazione non abbiamo mai puntato i piedi sulla cifra richiesta, ma abbiamo solo chiesto di conoscere per tempo la situazione, per avere l’opportunità di organizzarci nel migliore dei modi in base alle risorse disponibili. Inoltre non comprendiamo a che titolo sia intervenuto Vaccarezza in questioni di pertinenza comunale, giacché crediamo che l’amministrazione, da cui peraltro non sono state espresse dichiarazioni simili alle sue per toni o contenuti, non abbia bisogno di avvocati difensori provenienti da fuori città”.
“Ma sappiamo che il 25 Aprile tocca un nervo scoperto di Vaccarezza – insistono dall’Anpi – ed è grottesca l’immagine di ‘perseguitato politico’ che egli vorrebbe dare di sé, ricostruendo con tendenziosità e falsificazioni i fatti del 24 aprile 2010, quando l’allora presidente della Provincia fu sì contestato, soprattutto in seguito alle affermazioni provocatorie con cui, dal palco, aveva sminuito l’importanza della lotta di Liberazione, ma non fu minimamente aggredito, come lui stesso ammetteva (allora) persino ai giornali, che pure enfatizzarono molto l’accaduto. D’altronde, è quasi più grottesca che offensiva anche l’accusa di non conoscere il valore del 25 aprile, quando a formularla è chi ha l’abitudine di celebrare la festa della Liberazione dal nazifascismo commemorando i caduti fascisti”.
“Non è nostra intenzione cadere nelle provocazioni o alimentare polemiche – concludono dall’Anpi – ma non possiamo accettare la diffusione di notizie e insinuazioni prive di fondamento, che hanno solo lo scopo di inquinare il clima di celebrazione del 25 aprile, né le strumentalizzazioni di una Festa che ha un valore più alto dei personalismi e degli opportunismi politici, in quanto è fondativa della nostra vita democratica e dei valori costituzionali e antifascisti in cui tutti i cittadini dovrebbero riconoscersi”.